Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS
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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />
Quesito 14.<br />
Qual è l’efficacia della profilassi antibiotica nelle donne<br />
con IVU ricorrenti<br />
Una revisione Cochrane ha valutato l’efficacia di diversi tipi di profilassi (profilassi<br />
antibiotica prolungata, profilassi antibiotica post-coitale, metenamina ippurato) nel ridurre<br />
la ricorrenza di IVU. La revisione, che ha incluso 19 studi (oltre 1.100 donne), ha<br />
dimostrato che l’effetto protettivo della profilassi antibiotica protratta per 6-12 mesi con<br />
cefalexina, cotrimoxazolo, nitrofurantoina, o chinoloni (RR di avere un nuovo episodio in<br />
corso di profilassi 0,21; IC95% da 0.13 a 0.34; confronto con il placebo) si esaurisce alla<br />
sospensione della profilassi stessa (RR di avere un nuovo episodio a 6 mesi dalla<br />
sospensione della profilassi 0,82; IC95% da 0.44 a 1.53; confronto con il placebo).<br />
Nessuno schema profilattico ha rivelato maggiore efficacia, e in due dei tre confronti fra<br />
profilassi antibiotica e profilassi non antibiotica (metenemina ippurato e iodio povidone)<br />
non si evidenziava una significativa differenza fra i trattamenti. Gli effetti collaterali sono<br />
peraltro più frequenti nel gruppo con trattamento antibiotico, sia rispetto al placebo sia<br />
rispetto al trattamento non antibiotico (Albert et al., 2004).<br />
Sulla base di queste prove di efficacia e considerando il problema dell’aumento <strong>delle</strong><br />
resistenze agli antibiotici di utilizzo comune, le linee guida considerate sconsigliano la<br />
profilassi antibiotica prolungata (Scottish Intercollegiate Guidelines Network, 2006),<br />
limitandone l’uso a condizioni non controllabili con interventi alternativi (vedi Quesito 17),<br />
soprattutto nel caso di ricadute (nuova infezione entro 2 settimane dalla precedente).<br />
In questi casi, se l’anamnesi ne suggerisce l’utilità, la profilassi discontinua post-coitale<br />
è preferibile alla profilassi continua (University of Michigan Health System, 2005).<br />
Le linee guida non specificano le modalità per l’esecuzione della profilassi post-coitale;<br />
studi eseguiti alla fine degli anni ‘80 suggeriscono comunque di assumere l’antibiotico<br />
adatto subito dopo il coito (comunque entro 2 ore), dopo avere svuotato la vescica (Pfau,<br />
1983; Sen, 2008). Considerando i livelli di resistenze di E. coli ai diversi antibiotici in<br />
Emilia-Romagna (Gagliotti et al., 2009) si raccomanda di usare, coerentemente con gli<br />
antibiotici indicati nella terapia dell’episodio acuto, nitrofurantoina, cotrimoxazolo,<br />
o fosfomicina.<br />
In ogni caso la revisione sistematica citata dimostra che i fluorchinoloni non hanno alcun<br />
vantaggio rispetto ad altri antibiotici; per questo motivo, coerentemente con le linee<br />
guida di riferimento, si raccomanda di non ricorrere ai fluorchinoloni per la profilassi <strong>delle</strong><br />
IVU ricorrenti.<br />
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Dossier 190<br />
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