Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS
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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />
3. Epidemiologia e clinica<br />
Come risulta dalla letteratura internazionale, le IVU rappresentano una <strong>delle</strong> più comuni<br />
cause di consultazione del medico a livello ambulatoriale (Taur, Smith, 2007) e la<br />
seconda causa di antibioticoterapia empirica a livello comunitario e ospedaliero (Scottish<br />
Intercollegiate Guidelines Network, 2006). Negli Stati Uniti vengono eseguite ogni anno 7<br />
milioni di viste ambulatoriali correlate a IVU, con una spesa di oltre 1 miliardo di dollari<br />
(University of Michigan Health System, 2005). Circa il 40% <strong>delle</strong> donne ha, nel corso della<br />
vita, almeno un episodio di IVU; molte di queste soffrono di episodi di IVU ricorrenti<br />
(University of Michigan Health System, 2005). L’urinocoltura è l’esame eseguito più<br />
frequentemente a livello di laboratorio (Scottish Intercollegiate Guidelines Network,<br />
2006).<br />
Le IVU sono anche tra le più comuni infezioni nosocomiali: in USA lo studio di<br />
sorveglianza sulle Unità di terapia intensiva miste medico-chirurgiche (205 Terapie<br />
intensive in 152 ospedali americani, osservazione di quasi 500.000 pazienti) rileva che il<br />
23% <strong>delle</strong> infezioni nosocomiali registrate nel periodo dal 1992 al 1998 (in totale oltre<br />
29.000 infezioni) riguarda le <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> (seconda per frequenza dopo quelle<br />
dell’apparato respiratorio); nel 97% dei casi queste infezioni coinvolgono pazienti<br />
portatori di catetere (Richards et al., 2000). Anche in Europa le IVU costituiscono una<br />
quota rilevante di infezioni nosocomiali: nello European Prevalence of Infection Study -<br />
EPIC, che ha coinvolto 1.147 reparti di terapia intensiva di paesi europei, le IVU sono al<br />
terzo posto per frequenza fra le infezioni nosocomiali (17,6% di tutte le infezioni<br />
registrate in ospedale) dopo quelle del tratto polmonare e respiratorio (Vincent et al.,<br />
1995).<br />
In Italia studi di prevalenza eseguiti presso i medici di medicina generale confermano<br />
i dati internazionali: in un campione di 2.696 medici operanti sul territorio nazionale fra il<br />
2001 e il 2002, la media degli episodi di IVU diagnosticate ogni mese è di 18 IVU/medico;<br />
nel 75% dei casi questi episodi riguardano le donne. I sintomi più frequenti sono disuria<br />
e pollachiuria; la diagnosi più frequente è quella di cistite acuta non complicata nelle<br />
donne (40% di tutti i casi di IVU visti in ambulatorio), seguita da quella di cistiti ricorrenti<br />
nelle donne (circa 22% di tutti i casi di IVU ambulatoriali); la frequenza di IVU complicate<br />
è 10%, in particolare le pielonefriti rappresentano il 4% (Bosisio et al., 2003). Uno studio<br />
condotto nel 1997 ha coinvolto 185 medici di medicina generale dell’Emilia-Romagna<br />
e Umbria che per 6 settimane hanno registrato i motivi <strong>delle</strong> visite ambulatoriali: le IVU<br />
rappresentavano le infezioni più frequenti dopo quelle dell’apparato respiratorio. Su 749<br />
episodi di IVU osservati la gran parte erano cistiti (oltre 500 episodi). La quasi totalità<br />
dei casi riceveva una prescrizione antibiotica (723/749 casi); la molecola prescritta più<br />
frequentemente era un fluorchinolone (46% del totale) (Vaccheri et al., 2000).<br />
In relazione ai dati ospedalieri sono state individuate tre survey italiane.<br />
Dossier 190<br />
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