Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS
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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />
In caso di IVU sintomatica (segni e sintomi di infezione localizzata e/o di sepsi quali<br />
febbre, ipotermia, tachicardia, tachipnea, leucocitosi o leucopenia) in un paziente<br />
portatore di catetere, la rimozione o sostituzione del catetere è raccomandata e dovrebbe<br />
precedere l’inizio della terapia antibiotica appropriata (vedi Quesito 24) (National<br />
Collaborating Centre for Nursing and Supportive Care, 2003; Scottish Intercollegiate<br />
Guidelines Network, 2006; Tenke et al., 2008; Gould et al., 2010; Hooton et al., 2010).<br />
Uno studio condotto in 141 ospedali di paesi appartenenti e non all’Unione europea, fra<br />
cui anche l’Italia (11 ospedali partecipanti) ha dimostrato che in realtà solo nel 44% dei<br />
pazienti cateterizzati con IVU clinica il catetere veniva sostituito prima dell’inizio della<br />
terapia antibiotica (Bouza et al., 2001).<br />
Raccomandazione<br />
forte<br />
In presenza di IVU febbrile si raccomanda di rimuovere o sostituire<br />
il catetere prima di iniziare la terapia antibiotica appropriata,<br />
perchè questo aumenta la probabilità di guarigione.<br />
Raccomandazione basata su linee guida costruite su prove di efficacia coerenti nei<br />
risultati. Gli interventi contenuti nella raccomandazione sono fattibili; il rapporto<br />
rischi/benefici è positivo: è utile implementare questa raccomandazione.<br />
Quesito 22.<br />
L’utilizzo di un protocollo scritto validato per la gestione<br />
del catetere urinario riduce i rischi di IVU<br />
Le conoscenze e le pratiche dei professionisti in relazione alla corretta gestione del<br />
catetere urinario sono determinanti ai fini della prevenzione <strong>delle</strong> IVU, dal momento che<br />
la flora batterica periuretrale, la superficie del sistema di drenaggio <strong>delle</strong> urine, le urine<br />
stesse, e la pelle del paziente sono una possibile fonte di contaminazione. Il catetere<br />
urinario andrebbe gestito con le stesse accortezze usate in caso di ferita aperta: l’utilizzo<br />
di un protocollo scritto, validato e condiviso aumenta la possibilità di adesione a queste<br />
pratiche virtuose e può ridurre il rischio di IVU (Bjerklund Johansen et al., 2007; Bouza et<br />
al., 2001).<br />
C<br />
Raccomandazione<br />
forte<br />
I professionisti che assistono pazienti con catetere urinario<br />
dovrebbero seguire un protocollo scritto, validato e condiviso per<br />
la gestione corretta del catetere, per ridurre il rischio di IVU.<br />
Raccomandazione basata su due studi coerenti nei risultati. Gli interventi contenuti nella<br />
raccomandazione sono fattibili; il rapporto rischi/benefici è positivo: è utile implementare<br />
questa raccomandazione.<br />
Dossier 190<br />
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