Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS
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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />
Quesito 3.<br />
Quando dovrebbe essere richiesta l’urinocoltura<br />
L’utilizzo dell’urinocoltura per fare diagnosi di IVU solleva numerosi dubbi. Questi<br />
derivano in parte dai criteri laboratoristici-microbiologici sulla cui base si pone la diagnosi<br />
di IVU. Una urinocoltura <strong>vie</strong>ne definita positiva in caso rilevi un numero di unità formanti<br />
colonie ≥10 5 per ml. Questo è il valore soglia a cui si riferisce la maggior parte dei<br />
laboratori in Emilia-Romagna. In alcuni paesi è diffuso il concetto di soglia variabile in<br />
accordo alla presentazione clinica, alle caratteristiche del soggetto, al tipo di germe<br />
isolato (European Confederation of Laboratory Medicine, 2000; University of Michigan<br />
Health System, 2005; Scottish Intercollegiate Guidelines Network, 2006). Sarebbe<br />
auspicabile anche in regione, sulla base di un maggiore scambio di informazioni fra<br />
curante e laboratorio, la valorizzazione di soglie più basse (≥10 3 o ≥10 4 unità formanti<br />
colonie/ml) in caso il campione appartenga a una donna sintomatica, a un paziente<br />
giovane, o quando i germi isolati siano quelli tipici <strong>delle</strong> IVU come E. coli e<br />
S. saprophiticus.<br />
B<br />
La modalità per raccogliere il campione di urine è cruciale: i campioni si possono dividere<br />
in campione ad elevato rischio di contaminazione (urine prese al volo da mitto<br />
intermedio) o a basso rischio di contaminazione (da aspirato sovrapubico, o ottenuto<br />
chirurgicamente). Nella pratica però, i campioni vengono solitamente ottenuti tramite<br />
raccolta al volo da mitto intermedio: si deve quindi tenere presente che, per quante<br />
precauzioni vengano prese (pulizia dei genitali esterni prima della raccolta, scopertura del<br />
meato uretrale, non contaminazione del contenitore, mantenimento in frigo nell’attesa di<br />
consegnare il campione in laboratorio), ci sarà sempre il rischio che il campione sia<br />
contaminato e il risultato falsamente positivo. Non sono state identificate revisioni<br />
sistematiche sull’accuratezza dell’urinocoltura negli adulti: un rapporto di health<br />
technology assessment si focalizzava esclusivamente sulla validità dell’urinocoltura<br />
nell’identificare le IVU nei bambini (Whiting et al., 2006), mentre nella Cochrane Library<br />
è stato pubblicato un protocollo di una revisione sistematica per la valutazione negli<br />
adulti (Thomas et al., 2006).<br />
Uno studio condotto su 242 donne (età media 20 anni, range 17-50) del New Jersey con<br />
sintomi di cistite acuta ha comparato tre diverse tecniche di raccolta <strong>delle</strong> urine: nessun<br />
accorgimento (77 pazienti); pulizia dei genitali esterni con antisettico, divaricamento <strong>delle</strong><br />
grandi labbra e prelievo del mitto intermedio (84 pazienti); stessi accorgimenti del<br />
secondo gruppo più inserimento di un tampone vaginale prima del prelievo <strong>delle</strong> urine<br />
(81 pazienti). Lo studio ha dimostrato che il tasso di contaminazione, definito come<br />
presenza di più tipi di germi o presenza in bassa quantità (