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Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS

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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />

Quesito 20.<br />

Quali sono i vantaggi del catetere ad intermittenza<br />

rispetto a quello a permanenza di lunga durata<br />

Il cateterismo intermittente <strong>vie</strong>ne comunemente utilizzato in caso di difficoltà nello<br />

svuotamento della vescica. Viene considerato un metodo efficace e sicuro nei bambini<br />

con vescica neurologica (come nel caso di spina bifida), nelle donne incontinenti per<br />

alterazioni del detrusore vescicale, in donne e uomini con ritenzione vescicale da<br />

contrazione del destrusore assente o inefficace e in uomini con ostruzione non risolvibile<br />

chirurgicamente (Tenke et al., 2008).<br />

La linea guida europea riferisce che, sulla base di tre trial condotti negli anni ‘90 in cui<br />

si comparava il cateterismo intermittente a quello a permanenza, si può concludere che il<br />

cateterismo intermittente dovrebbe essere preferito dal momento che si associa a minore<br />

rischio di batteriuria, di infezione locale periuretrale, di episodi febbrili, di calcoli e di<br />

peggioramento dell’insufficienza renale (Tenke et al., 2008).<br />

Anche le altre linee guida, riprendendo una revisione sistematica e un documento della<br />

Society for Healthcare Epidemiology of America, ribadiscono il minore rischio di infezione<br />

in corso di cateterismo intermittente rispetto al cateterismo a permanenza e ne<br />

raccomandano l’uso ogni volta che questo sia praticabile (National Collaborating Centre<br />

for Nursing and Supportive Care, 2003; Gould et al., 2010; Hooton et al., 2010).<br />

D’altro canto il cateterismo intermittente si associa a maggiore trauma sull’uretra, può<br />

causare falsi passaggi, uretriti, epididimiti, prostatiti, il paziente deve essere collaborativo,<br />

è inoltre più difficoltoso negli uomini anziani (Tenke et al., 2008). L’opportunità di<br />

ricorrere a questo metodo alternativo di drenaggio deve perciò essere opportunamente<br />

valutato e comunque non può prescindere da un’adeguata formazione/informazione dei<br />

pazienti e di chi se ne prende cura per una gestione pulita del catetere. Le linee guida<br />

riportano i risultati di un trial che dimostra che in caso di cateterismo intermittente non<br />

c’è differenza in termini di infezioni <strong>urinarie</strong> sintomatiche fra gestione asettica (più<br />

costosa ed elaborata) e gestione pulita del catetere (Duffy et al., 1995).<br />

B<br />

A<br />

B<br />

Raccomandazione<br />

forte<br />

Laddove possibile il cateterismo intermittente, praticato con<br />

metodica pulita, dovrebbe essere preferito al cateterismo a<br />

permanenza. I pazienti, o chi se ne prende cura, devono essere<br />

opportunamente educati alla corretta gestione del catetere a<br />

intermittenza.<br />

Raccomandazione basata su linee guida costruite su prove di efficacia coerenti nei<br />

risultati. La fattibilità della raccomandazione dipende da diversi fattori che meritano una<br />

valutazione caso per caso; i rapporti rischi/benefici e costi/benefici sono positivi: è utile<br />

implementare questa raccomandazione.<br />

Dossier 190<br />

91

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