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Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS

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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />

Raccomandazione<br />

forte<br />

In donne non in gravidanza, con normale funzionalità renale, che<br />

presentino i sintomi di cistite acuta si raccomanda la terapia<br />

antibiotica per 3-5 giorni con nitrofurantoina (50-100 mg quattro<br />

volte al giorno). Durante l’assunzione di nitrofurantoina non<br />

devono essere presi agenti alcalinizzanti.<br />

Raccomandazione fondata su linee guida basate su prove di efficacia; le considerazioni<br />

alla base della raccomandazione sono trasferibili alla popolazione di interesse (in aumento<br />

il livello di resistenze di E. coli ai fluorchinoloni, effetti collaterali). Gli interventi contenuti<br />

nella raccomandazione sono fattibili; il bilancio rischi/benefici è positivo: è utile<br />

implementare la raccomandazione.<br />

Nei pazienti per i quali l’adesione alla terapia antibiotica può rappresentare un problema,<br />

un’alternativa alla nitrofurantoina è la fosfomicina trometamolo (3 grammi in un’unica<br />

somministrazione, meglio se alla sera dopo avere svuotato la vescica).<br />

Questa terapia non è citata in alcuna <strong>delle</strong> linee guida selezionate, anche se è indicata<br />

nella linea guida olandese del 2006 come terza scelta nella terapia <strong>delle</strong> IVU acute non<br />

complicate (Van Haaren et al., 2005; Van Pinxteren et al., 2006). Uno studio olandese,<br />

successivo alla pubblicazione della linea guida, ha valutato i dati di sensibilità di E. coli<br />

isolati da oltre 3.000 donne con sintomi di IVU acuta non complicata: gli autori dello<br />

studio, sulla base dei dati raccolti, raccomandano di modificare la linea guida nazionale e<br />

di proporre la fosfomicina come seconda scelta al posto del cotrimoxazolo, dal momento<br />

che la sensibilità di E. coli alla fosfomicina è elevata al contrario di quella al cotrimoxazolo<br />

(Knottnerus et al., 2008). Anche una linea guida svedese del 2000 che affronta la<br />

gestione <strong>delle</strong> infezioni a livello di cure primarie, cita la fosfomicina come possibile<br />

farmaco di prima linea nelle IVU non complicate nelle donne insieme a mecillina,<br />

cefadroxil, trimetoprim, nitrofurantoina (Strama, 2000).<br />

I dati di efficacia della fosfomicina nella terapia <strong>delle</strong> IVU provengono in gran parte da<br />

ricerche con alcune limitazioni metodologiche. Gli studi inoltre non sono numerosi dal<br />

momento che la fosfomicina non è commercializzata in tutti i paesi. Un trial tedesco del<br />

1990 ha arruolato 562 donne con cistite acuta: le donne sono state randomizzate a<br />

ricevere fosfomicina trometamolo, ofloxacina, o cotrimoxazolo. Dopo una settimana<br />

l’efficacia in termini di guarigione clinica e batteriologica era comparabile nei tre gruppi e<br />

comunque soddisfacente (circa 95% di guarigione clinica e circa 90% di eradicazione<br />

batteriologica) (Naber, Thyroof-Friesinger, 1990). Un altro RCT in cieco condotto in<br />

Olanda e cofinanziato dalla ditta produttrice del farmaco ha coinvolto 31 medici di<br />

medicina generale: 231 donne non in gravidanza con sintomi di cistite acuta sono state<br />

arruolate e randomizzate a ricevere fosfomicina trometamolo (3 g in dose unica + 28<br />

capsule di placebo; 116 pazienti) oppure nitrofurantoina (50 mg quattro volte al giorno<br />

per 7 giorni + 1 capsula di placebo; 115 pazienti). Quasi un terzo <strong>delle</strong> pazienti <strong>vie</strong>ne<br />

perduto al follow up a lungo termine (fra 9 e 42 giorni dopo l’inizio della terapia). Non c’è<br />

differenza tra i due gruppi in termini di guarigione clinica a 9 e a 42 giorni (attorno a<br />

95% e 80% rispettivamente), fallimenti (fra 1% e 2%) e re-infezioni (fra 11% e 13%).<br />

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Dossier 190<br />

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