Geo_1_Le_regioni_italiane
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<strong>Geo</strong> 1: <strong>Le</strong> <strong>regioni</strong> <strong>italiane</strong><br />
17.2 Clima<br />
Il clima è di tipo mediterraneo sulle coste e continentale sui rilievi<br />
montuosi. La parte orientale della regione, non avendo la protezione<br />
degli appennini, risente dell'influsso del mar Adriatico. Ma nonostante<br />
la diversità del territorio, il clima della regione può essere definito<br />
continentale, con caratteri mediterranei solo nelle aree costiere. Infatti<br />
se ci si addentra già di qualche chilometro nell'interno, soprattutto in<br />
inverno, la mitezza viene subito sostituita da un clima rigido e umido.<br />
17.3 Storia<br />
La Lucania antica era ben più vasta dell'odierna Basilicata; oltre a<br />
questa infatti comprendeva vasti territori appartenenti ad altre due<br />
<strong>regioni</strong> odierne: Campania (Cilento e Vallo di Diano nel Salernitano) e<br />
Calabria (arrivava a Sibari, Turi, e al fiume Lao, nel Cosentino). Non<br />
comprendeva però le terre a est del fiume Bradano, quindi la stessa<br />
Matera, ma anche l'intera area del Vulture, la cui principale città era<br />
Venusia, all'epoca degli Irpini. Il toponimo Basilicata è attestato la<br />
prima volta attorno al X secolo. La provenienza di tale nome è spesso<br />
associato al termine greco Basilikos, nome con cui venivano chiamati i<br />
Governanti bizantini della Regione. Basilikos in greco vuol dire<br />
"funzionario del re" e deriva da un'altra parola greca: Basileus (Re).<br />
17.4 Economia<br />
La Basilicata, svantaggiata dalla propria costituzione morfologica ed<br />
emarginata per lungo tempo dagli investimenti, nonché ancora<br />
largamente sprovvista di importanti vie di comunicazione, è una delle<br />
<strong>regioni</strong> meno sviluppate del Paese: il suo reddito pro capite si colloca al<br />
16º posto nel panorama delle <strong>regioni</strong> <strong>italiane</strong>, ma, dal 2001, nel quadro<br />
del Mezzogiorno e Isole è il più alto dopo Abruzzo, Sardegna e Molise.<br />
Il settore agricolo costituisce ancora un caposaldo dell'economia<br />
regionale. La produzione di colture di pregio è relegata solo in alcuni<br />
territori regionali a causa dei condizionamenti esercitati dalla<br />
montuosità del territorio, dalla sua scarsa fertilità e dall'irregolarità delle<br />
precipitazioni. La riforma fondiaria, cominciata a partire dagli anni<br />
Cinquanta, ha contribuito allo sviluppo dell'agricoltura: privilegiate<br />
risultano le valli dell'Agri, nel suo medio corso, e dell'Ofanto, oltre alla<br />
piana di Metaponto. <strong>Le</strong> colture più estese sono quelle del frumento,<br />
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