Geo_1_Le_regioni_italiane
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<strong>Geo</strong> 1: <strong>Le</strong> <strong>regioni</strong> <strong>italiane</strong><br />
l'estrazione di piombo, zinco, rame e argento. Dopo il secolare<br />
sfruttamento, attualmente, le prospettive per le miniere sarde sono<br />
molto limitate e le zone minerarie si stanno convertendo sempre di più<br />
al turismo. A partire dal 1800, furono aperte miniere di carbone,<br />
antimonio e bauxite: i giacimenti più importanti si trovano<br />
nell'Iglesiente e nel Sulcis. Attualmente l'attività estrattiva sta<br />
attraversando un periodo di grave crisi e molte miniere sono state<br />
chiuse perché poco competitive: l'economia dell'Iglesiente si sta<br />
legando non più alle miniere ma al turismo e allo sviluppo del Parco<br />
Archeologico Minerario, sotto il patrocinio dell'Unesco, con la<br />
salvaguardia del patrimonio storico e architettonico delle miniere e<br />
utilizzando la bellezza incontaminata delle sue coste come sua altra<br />
grande risorsa.<br />
La miniera di Montevecchio, nel Medio Campidano<br />
La superficie della Sardegna è sfruttata per il 60 % per l'allevamento, il<br />
20 % per l'agricoltura e il resto è occupato da boschi chiusi, aree urbane<br />
e aree non sfruttabili. La Sicilia ha percentuali praticamente invertite. In<br />
Sardegna vivono quasi 4 milioni di ovini. I suoli della Sardegna sono in<br />
gran parte a scarsa potenza, poco profondi e quindi poco produttivi per<br />
l'agricoltura. La Sardegna si è specializzata da millenni nell'allevamento<br />
ovino e, in minor misura, caprino e bovino, tradizionalmente meno<br />
produttivo in rapporto al territorio utilizzato, dell'agricoltura. E'<br />
probabilmente nell'allevamento e nella proprietà del bestiame la base<br />
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