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Il terreno attorno alla torre è tutto da scavo, e si capisce che le manifatture<br />

neolitiche di San Domino dovevano avere qui un approdo per<br />

esportare strumenti finiti e importare quella quota di materia prima<br />

necessaria per diversificare la produzione, come l’ossidiana dalle Eolie<br />

(ne abbiamo visti dei giacimenti importanti in Anatolia, tra la<br />

Cappadocia e la Cilicia, ma probabilmente non riuscivano a esportarlo<br />

fino a qua). Del resto niente ci impedisce di fantasticare su un tempo in<br />

cui il Gargano e le Tremiti emergevano dal mare, mentre il Tavoliere<br />

era un fondale marino. E comunque qualcuno di simile a noi si è accomodato<br />

molto prima nella Foresta Umbra che a Cala Matano.<br />

Uno scavo molto sbrigativo nella memoria ci ricorda una delle magiche<br />

storie del Gargano. Se in fondo a San Nicola di Tremiti c’è il cimitero<br />

islamico dei cittadini deportati a più riprese dalla Libia, qui a Torre<br />

Mileto avvenne la circoncisione e l’immersione rituale (temilah) di tredici<br />

persone convertite all’ebraismo. Era il 1946 e i nuovi israeliti<br />

accettati dalla Sinagoga di Roma seguivano la predicazione del profeta<br />

Donato Manduzio. Successivamente gran parte di essi passò in<br />

Terrasanta per una nuova crociata, e sarà nell’esercito israeliano, lo<br />

Tsahal. I loro discendenti abitano vicino alla città di Safed, piccolo e<br />

famoso centro intellettuale attorno a una sinagoga suggestiva.<br />

Donato Manduzio da Sannicandro Garganico è uno di quelli che la<br />

prima guerra mondiale ha rimandato a casa senza salute e senza lavoro.<br />

Vive per le sue doti di guaritore e le sue declamazioni pubbliche dei<br />

romanzi cavallereschi. Finché nel 1930 non riceve l’illuminazione: una<br />

visione gli rivela l’unicità di Dio e la necessità di ritornare alla lettera<br />

della Bibbia.<br />

L’aspetto singolare è che egli non sa che gli ebrei esistono ancora: lo<br />

scoprirà per caso, e cercherà di mettersi in contatto con la Sinagoga<br />

proprio mentre sta per scoppiare la persecuzione razziale. Per nulla turbato<br />

dalla circostanze infauste seguite al 1938, avrà nel 1943 il primo<br />

incontro ravvicinato con una comunità israelitica costituita da perplessi<br />

soldati alleati. Le prime impressioni non sono favorevoli, perché<br />

Manduzio si è fatto ebreo da solo, non conosce il Talmud, nulla sa di<br />

ortodossie e di liturgie. In definitiva sarà qui, a Torre Mileto, che le dif-<br />

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