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Orsara con la sua Grotta, sorella minore di Monte sant’Angelo, e subito<br />
dopo Bovino, nella cui cattedrale una facciata asimmetrica fa velo<br />
all’interno dalle delicate proporzioni greco-normanne.<br />
Troia, peraltro del tutto virtuale come stazione, è la dama bella, superba.<br />
E fedele: prima a Roma poi ai Bizantini, che le tolgono il nome storico,<br />
Aecae, per farle indossare questa denominazione gloriosa. E<br />
ormai corriamo nella bassa valle del Cervaro, già illuminata dai fuochi<br />
della prima apparizione mariana del millennio passato. Ci raggiunge<br />
sulla destra la ferrovia da Ordona e Ascoli Satriano e da Melfi, nel 1042<br />
capitale dei Normanni di Puglia. Poco dopo, dalla stessa parte, ci<br />
affianca la linea dorsale adriatica che ha appena scavalcato l’ ‘Ofanto<br />
tauriforme’ di Orazio, e ha superato Canne della Battaglia (ma sappiamo<br />
che ne ha ospitata più di una: ci sono dei siti nati per battaglie) e la<br />
terra delle Saline.<br />
Subito arriviamo a Foggia con la voglia di diramarci, sempre in treno,<br />
o verso Siponto e Manfredonia, o verso San Severo e il Gargano, o<br />
verso Lucera con la ferrovia in costruzione. Oppure a nord, fino al<br />
Fortore. Sulle sue sponde ci aspetta una meta fatale per tutto il<br />
Meridione: Teanum Apulum sulla Peutingeriana, poi Civitate, o<br />
Civitella sul Fortore, ora San Paolo Civitate. Insomma Tiati, se parliamo<br />
osco come ogni buon Sannita. La città che porta questi nomi migra<br />
leggermente, nei millenni, per il territorio che si affaccia da sud sul<br />
Fortore. Il Museo di San Paolo Civitate raccoglie documentazione assai<br />
interessante sulle fasi della comunità tiatina.<br />
Civitate, per chi perlustra un po’ faticosamente il sito, offre ancora<br />
qualche muraglia forse romana, forse medievale, oltre a una fattoria in<br />
piena attività. Però scendendo abbasso con un largo giro si incontra in<br />
riva al fiume un’area attrezzata – alberi, panche, una chiesetta, un edificio<br />
diruto più antico – che è il luogo preciso della battaglia che ha<br />
dato luogo a una svolta decisiva nella storia d’Italia. Un cippo ben visibile<br />
ci assicura: è proprio quello il posto della battaglia di Civitate, 18<br />
giugno 1053.<br />
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