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l’edificio. A Castel del Monte ho superato me stesso, e forse mi sono<br />
liberato dal fantasma ottagonale. Ora vorrei discutere con Leonardo da<br />
Pisa sulle virtù magiche del pentagono, del numero d’oro, della proporzione<br />
divina. La grande architettura algebrica del cosmo. La lettera<br />
greca pi, la phi. Ma quel Fibonacci è sempre da qualche altra parte,<br />
generalmente in Ifriqiya. Fa bene. O forse è andato a contemplare le<br />
geometrie celesti. E’ parecchio tempo che non sento parlare di lui.<br />
A volte li capisco, gli intellettuali. Sono avari, ma il sapere è la loro ricchezza:<br />
più ne distribuisci meno ha valore. Michele Scoto recitava il<br />
giuramento di Ippocrate: non rivelare ai profani i segreti della medicina.<br />
La Santa Inquisizione gli potrebbe far confessare un’eresia ma non<br />
una ricetta. E invece la sapienza si accresce soltanto con lo scambio.<br />
Perfino il sommo Aristotele scrive delle sciocchezze sul volo degli<br />
uccelli. Bastava che ne parlasse con un cacciatore, le avrebbe evitate.<br />
La gente si diverte quando sfila il mio zoo. Applaude gli elefanti, i<br />
leoni, le scimmie, e soprattutto la giraffa che mi ha regalato al-Malik<br />
al-Khamil. Io preferisco i leopardi per cacciare, e i dromedari per i<br />
viaggi e i trasporti. Mi hanno detto che in Asia centrale ci sono dromedari<br />
con due gobbe. Sarà una delle solite leggende sui luoghi fantastici.<br />
Ma soprattutto io mi occupo degli uccelli predatori; ho scoperto<br />
come accoppiarli per migliorare le loro virtù. Shahin è stato il mio<br />
capolavoro nel creare falconi. Una pazienza da agostiniano di Brünn mi<br />
ci è voluta! Mi viene da sorridere quando leggo Pietro da Eboli, che<br />
profetizza alla mia nascita la pace tra i rapaci, i predatori e il resto del<br />
mondo animale. Un biografo di papa Gregorio mi ha descritto così: non<br />
armis decoratus et legibus, sed canibus et avium garrulitate munitus,<br />
in capturam avium sollicitabat aquilas triumphales. I cani e gli uccelli<br />
al posto delle armi e delle leggi, cacciatore più che regnante, e le aquile<br />
dello stemma imperiale usate per catturare gli uccelli. Non è generoso,<br />
ma nemmeno del tutto falso.<br />
Studiare è un’esperienza estetica, per me: come aspirare un profumo.<br />
Anche adesso, quel poco tempo che riesco a strappare al lavoro non<br />
sopporto di sprecarlo nell’ozio. L’ho fatto scrivere nella prefazione al<br />
‘De arte venandi cum avibus’ che regalerò a Manfredi: “L’Autore è vir<br />
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