16.12.2012 Views

Untitled

Untitled

Untitled

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

osso” nel 1260 - inorgoglisce l’Italia ghibellina e fa abbassare le penne<br />

a quella fedele alla Sede papale. Per di più il papa muore, e i cardinali<br />

non riescono a mettersi d’accordo per un successore. Cinque mesi di<br />

sede vacante. Un regalo per Manfredi. Poi, a Viterbo, il caso strano.<br />

Riparati in qualche modo dal sole ai piedi del palazzo di Tertiveri,<br />

ascoltiamo Giovanni Villani con il suo accento fiorentino.<br />

“Poi elessono papa Urbano il IIII, della città di Tresi di Campagna in<br />

Francia, il quale fue di vile nazione, siccome figliuolo d’uno ciabattiere,<br />

ma valente uomo fu, e savio. Ma la sua elezione fu in questo modo:<br />

egli era in corte di Roma povero cherico, e piativa una sua chiesa che<br />

gli era tolta, di libbre XX di tornesi l’anno; i cardinali per loro discordia<br />

serrarono con chiavi ov’erano rinchiusi, e feciono tra·lloro dicreto<br />

segreto che ’l primo cherico che picchiasse la porta fosse papa. Come<br />

piacque a·Dio, questo Urbano fu il primo, e dove piativa la povera chiesa<br />

di libbre XX di tornesi, ebbe l’universale Chiesa”.<br />

Questo avviene nel 1261.<br />

Il papa ciabattino ha, ovviamente, cervello fino. Non sopporta “la forza<br />

di Manfredi, il quale occupava quasi tutta Italia”; anzi con le truppe<br />

saracene invade terre del Patrimonium Petri. “Così predicò croce contro<br />

a·lloro, onde molta gente fedeli si crucciaro, e andarono ad oste contra<br />

loro; per la qual cosa i detti Saraceni si fuggirono in Puglia”. Ma<br />

anche questa non è una crociata di successo: “Non lasciava Manfredi<br />

di continuo fare perseguitare il papa e la Chiesa a’ suoi fedeli e masnade;<br />

e egli stava quando in Cicilia e quando in Puglia a grande delizia e<br />

in grandi diletti, seguendo vita mondana e epicurea, ad ogni suo piacere,<br />

tenendo più concubine, vivendo lussuriosamente, e non parea che<br />

curasse né Dio né santi. Ma Idio giusto signore tosto mandò la sua<br />

maladizione e ruina a Manfredi”.<br />

La ‘maladizione’ si chiama Carlo d’Angiò e di Provenza, fratello di re<br />

Luigi IX di Francia, finanziato con fideiussioni della Santa Sede presso<br />

i banchieri toscani. E’ un personaggio di tutt’altro genere rispetto<br />

all’epucureo Manfredi. “Amico e protettore e difenditore di santa<br />

Chiesa e della nostra città di Firenze. Questo Carlo fu savio, di sano<br />

154

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!