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verso i principi longobardi di Benevento. Sarà magari il Deserto dei<br />

Tartari? Sì, forse nell’avvicinarsi alla mano mozzata si può pensare a<br />

Giovanni Drogo.<br />

Nemici non se ne vedono, ma ce ne sono stati, eccome. Per finire con<br />

l’ultimo, accanito, il più disperato: Carlo II d’Angiò, figlio del primo<br />

Carlo. Quindi nipote di San Luigi di Francia e padre di San Ludovico<br />

di Tolosa, la cui figura ascetica è resa da Simone Martini in una famosa<br />

tavola di Capodimonte. Il santo è raffigurato nell’atto di incoronare<br />

il fratello minore Roberto, al quale facendosi frate ha aperto la strada<br />

al trono e a se stesso la gloria degli altari. En passant l’opera piacque a<br />

re Roberto, che nominò Cavaliere l’artista senese con un appannaggio<br />

annuo di 50 once d’oro.<br />

La guerra di Carlo II non è direttamente contro il signore del castello,<br />

‘abd el-Aziz. Anzi, è proprio lui che gli ha concesso il feudo di<br />

Tertiveri. Adelasisius, come è denominato nei documenti ufficiali, è<br />

l’esponente più in vista della comunità saracena di Lucera, ricco e<br />

potente di famiglia e riconosciuto dalla inquieta comunità come un personaggio<br />

politico di riferimento. Non a caso, forse, ‘abd el-Aziz non si<br />

trova a Lucera nella notte di San Bartolomeo, quando Giovanni Pipino<br />

da Barletta la desertifica con l’inganno. E’ il 24 agosto del 1300.<br />

Nota. Il 24 agosto se uno è protestante o musulmano farebbe meglio a<br />

stare alla larga dai francesi. Quella notte scatta la loro licantropia, a<br />

volte. A Parigi avverrà nel 1572 contro gli Ugonotti, e ancora ci corre<br />

un brivido quando, davanti al Louvre, si sente la campana di Saint-<br />

Germain l’Auxerrois. A Lucera e nel territorio avvenne prima, e non ci<br />

fu rintocco di campana. Fu una carneficina strisciante.<br />

Ma la storia è lunga. Ci sono diversi protagonisti, eventi epocali, battaglie<br />

decisive. Arrancando tra le stoppie abbiamo tutto il tempo di andare<br />

avanti e indietro per un paio di secoli.<br />

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