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malafede che non posso perdonare. Neanche fossi sul punto di morte.<br />
O forse si deve perdonare ed essere perdonati per accedere alla salvezza?<br />
Ne parlerò a Berardo Castacca, quando sarò guarito. Andremo<br />
insieme a Palermo. Ho voglia di rivedere i miei giardini, gli aranceti.<br />
Le fontane della Zisa. La cattedrale di Monreale.<br />
“Ca, ss’io fossi oltramare”<br />
Gregorio voleva che andassi Oltremare e che morissi là. Non si accontentava<br />
di niente di meno: mano libera per impadronirsi del mio regno<br />
con quei suoi finti crociati, i clavigeri. Era il 1228. A Brindisi ci toccò<br />
imbarcarci. C’era una pestilenza fra le truppe, e anche io ne fui colpito.<br />
Ma Gregorio incitava, ricattava. Sciogliemmo le vele, e la situazione<br />
a bordo divenne subito drammatica. Sarà stato l’effetto della scomunica?<br />
Decisi di riprendere terra a Otranto, e fu un diluvio di maledizioni<br />
feroci dal Padre dei credenti. In estate, come Dio volle, si riuscì a<br />
partire. Mi ero curato a Pozzuoli con le acque che sgorgano dal cuore<br />
caldo della terra. Oppure dall’inferno, diceva Piero della Vigna, il mio<br />
alter ego sarcastico.<br />
Avrei bisogno adesso di farmi massaggiare, con l’odore dello zolfo così<br />
acuto che ti sembra di non respirare. Mi ha sempre angosciato la sensazione<br />
del respiro che manca. La parte ufficiale del mio passaggio<br />
oltremare la conoscono tutti. Ma naturalmente non si può andare in una<br />
terra di tanta magia soltanto per ragioni politiche. Ero curioso delle<br />
architetture dei Selgiuchidi, che hanno vissuto nel centro dell’Asia. Gli<br />
atabeg di Mosul, che ci avevano tolto Edessa con la spettacolosa vasca<br />
dei pesci biblici. Il cavalleresco Zengi. I loro castelli, i mausolei, i<br />
minareti, gli spazi per la preghiera.<br />
E soprattutto i castelli di delizia nel deserto oltre il Giordano. Li avevano<br />
costruiti i primi governanti islamici di Damasco, gli Omayadi.<br />
Adesso i loro discendenti regnano a Cordoba. Che meraviglie di giardini,<br />
di hammam, di condotte d’acqua, di padiglioni per la caccia col<br />
falcone. Gioia pura per ogni senso, e contemplazione di bellezza per<br />
l’intelletto: l’intimo disegno delle cose. Avrei voluto vivere lì per sem-<br />
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