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Il punto è che Giovanni sta tessendo rapporti per riprendersi<br />

Costantinopoli. Ma si muove male, è ingenuo e prende iniziative<br />

avventate. Non ha idea delle persone né dei rapporti di forza. Ho dovuto<br />

bloccare la sua ambasceria al pontefice. Gli ho scritto, come un<br />

padre al figliolo, anche se ha la mia età. Io nelle questioni d’Oriente<br />

non prenderei iniziative senza il suo consiglio. Faccia lo stesso lui in<br />

Occidente. Chi conosce meglio di me i Paesi e i regnanti? A partire dai<br />

papi. Ho dovuto essere duro con lui: gli ho anche detto che i papi non<br />

sono arcivescovi di Cristo ma lupi rapaci, belve inferocite che divorano<br />

il gregge di Cristo. “Ouk archiereis allà lykoi àrpaghes, theres agrioi<br />

kathestìontes ton laòn tou Christou”.<br />

Ma non c’è da farsi illusioni: i Selgiuchidi di Rum ormai controllano<br />

l’Anatolia, e piano piano travolgeranno tutto. Il sultano di Konia ha<br />

dietro di sé, dai monti dell’Altai fino alla pianura di Nicea, tutta una<br />

marea che preme verso la Città, come la chiamano loro: Sten polin,<br />

Stan bul. Gli avidi crociati e i papi fanatici hanno distrutto la forza di<br />

Bisanzio, e prima o poi Costantinopoli sarà la capitale dei Turchi. E<br />

credo proprio che non si fermeranno lì. Avrei proprio soddisfazione se<br />

un giorno che non vedrò arrivassero alle mura degli Asburgo.<br />

“E l’ora tardi mi pare che sia”<br />

Già mi sento poco tranquillo in questo castelletto. Due stanze lunghe al<br />

piano terreno. Non mi sembra di esserci mai stato. Volevo ritornare a<br />

Lucera dai miei medici arabi. Ma Pietro Ruffo non ha voluto.<br />

Nemmeno Giovanni da Procida. Ero prosciugato, e il fuoco stava prendendo<br />

il sopravvento sugli altri temperamenti corporali. Adesso mi<br />

pare che la febbre stia tornando. Questo dolore di ventre che non mi<br />

lascia. Almeno ci fosse ancora Michele Scoto, mago naturale. Mi dava<br />

energia con i suoi filtri. Mi chiamava malleus orbis, il martello del<br />

mondo! Ma nella sua Salerno dicono contra vim mortis non est remedium<br />

in hortis. Non c’è la pianta che vinca la morte. Morirai sub flore,<br />

la profezia di Michele. E tutta la mia vita è stata un gioco nell’evitare<br />

le città denominate con un fiore, in Italia e in Germania. Firenze,<br />

Fiorenzuola, Rosenheim, Blumenthal, Montefiore; anche l’abbazia di<br />

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