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Primo assalto: il conte normanno Riccardo d’Aversa contro gli Italiani<br />

e Longobardi. Sembravano lì per caso, per passione ma senza alcuna<br />

preparazione bellica. Vengono messi in fuga in un momento. Secondo<br />

assalto: Umfredo contro la falange sveva. Con loro, che sono dei professionisti,<br />

è molto più dura. Presi in una tenaglia pene omnes occubuerunt:<br />

muoiono quasi tutti. Pare che scavando nel luogo siano stati<br />

trovati molti scheletri di persone alte più di un metro e ottanta. Leone<br />

si rinchiude in Civitate, ma gli abitanti trovano più conveniente indicargli<br />

l’uscita. A questo punto il gran coup de théâtre: Roberto il<br />

Guiscardo si inginocchia davanti al Santo Padre, gli bacia la pantofola,<br />

chiede perdono per la sofferenza inflitta e gli promette che d’ora in<br />

avanti saranno loro, i Normanni, a occuparsi della sua sicurezza.<br />

Questo è puro genio politico. Sottomettendosi al papa, i Normanni sottometteranno<br />

senza discussioni tutta l’Italia meridionale. Nel 1059 al<br />

Sinodo di Melfi il papa Nicolò II investirà Roberto conte di Puglia,<br />

Calabria e Sicilia (quest’ultima però ancora da riscattare dagli Arabi).<br />

I racconti dei testimoni<br />

Adesso che sappiamo com’è andata, seduti all’ombra dei pini sul sito<br />

della battaglia, ascoltiamo i particolari dai testimoni dell’epoca.<br />

Le premonizioni (Amato di Montecassino, in franco-napoletano).<br />

“Puiz que fu seu par publica fame que li Pape venoit, molt en<br />

estoient alegre”. C’era chi godeva dell’avvicinarsi del papa. Ma<br />

Giovanni, vescovo di Salerno, era stato tormentato da una visione.<br />

Afflitto dalla malattia che aveva (non si sa quale) decide di compiere<br />

un rito paganissimo: la incubatio. Si fa stendere accanto alla tomba<br />

di San Mattia apostolo, si sfoga con lui, e tra il dolore e il parlare si<br />

addormenta. Quindi San Mattia gli appare e gli dice: “Je te promet<br />

que tu es guari de ton infermeté. Més je te prophetize que la mort non<br />

est trop long”. Per adesso ti guarisco ma la morte ti si avvicina. E<br />

aggiunge: “Li Pape vient avec vilz chavaliers pour chacier; més li<br />

sien seront destruit, et espars, et en prison, et mort. Et puiz ceste<br />

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