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otteghe, che sono tante per tanti clienti. Le terme sono un po’ più a<br />

nord, lungo il tracciato della via Traiana che non si vede. L’anfiteatro<br />

invece è incassato nel perimetro delle difese della città daunia, da una<br />

parte. La forma leggibile sotto il manto d’erba che in questo momento<br />

è secca ci ricorda altri edifici che hanno finto di scomparire e occhieggiano<br />

sotto forma vegetale, come il Circo Massimo quando era un<br />

bosco di oleandri. Forse una anticipazione del ‘bosco verticale’, moderno<br />

ripensamento del grattacielo.<br />

Di fronte alla Basilica l’edificio che ci impressiona di più: il macellum.<br />

Fantasmi di decorazione sull’intonaco, come uno spiritello ormai<br />

monocromo sulla destra, e si capisce che sta per smaterializzarsi.<br />

Angela, abituata a fare la spesa in ogni genere di esercizio commerciale,<br />

è colpita dal concept della costruzione. Ricorda, come spaccio alimentare,<br />

un mercato coperto tipo la Boquería di Barcellona. Di certo<br />

il macellum è un progetto architettonico raffinato nella divisione dello<br />

spazio quadrato in quattordici corner rispettando la zona di accesso circolare.<br />

Forse era un mercato di lusso, se viene da lì il Nettuno marmoreo<br />

conservato al Museo Civico di Foggia. Raffigura il dio del mare<br />

con un musetto di delfino sul braccio, la parte inferiore di una gamba,<br />

il ginocchio dell’altra; manca tutto il corpo, e sembra un’opera di<br />

Mitoraj.<br />

D’un colpo, come le pietre della via Traiana ci suggeriscono mete favolose,<br />

il macellum ci immette nell’animazione di una comunità che offre<br />

ai viaggiatori il viaticum per il cammino. Da quando il suo nome era<br />

forse Serdonia. La Tabula Peutingeriana la chiama semplicemente<br />

Erdonia, su una strada che non si capisce bene da dove parta e dove<br />

arrivi. L’Itinerarium antonino la chiama Erdonias; il pellegrino di<br />

Bordeaux, Serdonis; Livio anche Ardunas e Nicolò Iamsilla, Dordona.<br />

Insomma, il gioco è sull’aspirazione iniziale, la H di Herdonia, che<br />

nasconde la caduta del ‘sigma bergamasco’, cioè la sibilante aspirata<br />

(come in hura, hota: sopra, sotto). Alla fine cade anche la traccia di<br />

aspirazione. Testimone il nome attuale, Ordona; testimone più antico il<br />

‘Libro di Re Ruggero’, che nel ’bilad ankabarda, il Paese dei<br />

Longobardi, segnala Atrunam: ecco un altro modo di nominare<br />

Ordona. Atrunam come Lujarah.<br />

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