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anni dopo, per un altro terzo di salina, l’abate paga al vescovo una<br />

icona della Vergine ornata d’oro e un altro skaramanghion di seta e filo<br />

d’oro del valore di oltre 20 nomismata. La seta era certamente tessuta<br />

nei possedimenti tremitesi di terraferma; la Capitanata fino al 1071 è<br />

stata la fonte principale per i lussi di Bisanzio.<br />

Capitale dell’immagine ante litteram, la città imperiale annetteva ai<br />

vestiti di seta, soprattutto tinti in porpora, un valore ostensivo da fashion<br />

victims. Liutprando di Cremona, nel 971, racconta come gli furono<br />

sequestrate le vesti liturgiche che si era comprato, trovandosi in missione<br />

diplomatica per conto di Ottone I di Sassonia. Ne nasce un battibecco<br />

(‘da noi queste vesti le portano le sgualdrine’, e ‘allora perché le<br />

compri tu che sei un vescovo?’, eccetera). Ma lo shopping turistico non<br />

poteva comprendere la porpora, riservata agli imperatori e ai massimi<br />

livelli della Corte. Esiste nella liturgia orientale una formula di benedizione<br />

per i bachi da seta in cui si chiede all’Onnipotente di allontanare<br />

da essi il freddo, il maltempo, gli incantesimi, il malocchio, le malattie;<br />

nulla si dice a proposito dell’acqua bollente, invece, nella quale verranno<br />

immersi.<br />

Salpi, le donne di bastoni<br />

E’ sul tramonto che bisogna vagare presso le acque di Salpi, per assorbire<br />

i brividi della notte incipiente. Il porto festoso di Argyrippa non si<br />

indovina più; e invece si fanno avanti le ombre inquiete delle devote di<br />

Cassandra, dal viso tinto e armate di bastoni, e l’implacata donna di<br />

Annibale, l’Alma dannata.<br />

Se avvertite l’inquietudine, c’è chi può aiutarci a capire. Licofrone,<br />

poeta in lingua greca, che scrive ‘Alessandra’ nello stesso ritmo metrico<br />

delle tragedie classiche. Una fiammata scura di poesia.<br />

Non si sa bene chi fosse Licofrone. Ne esisteva uno ben conosciuto alla<br />

corte dei faraoni greci di Alessandria, nel III secolo avanti Cristo. Ma<br />

non è lui. Il nostro Licofrone vive parecchi anni dopo; assiste al trionfo<br />

di Roma sull’orbe ellenistico e descrive i luoghi dell’Italia meridio-<br />

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