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sà dove sono gli orecchi dell’aspide). Così si sono negati alla verità cristiana;<br />

e, se anche parlano di paradiso, pensano a un luogo dove “ciascuno<br />

ha cento donne da soddisfare ogni giorno” (programma un po’<br />

stressante, in verità).<br />

Ma forse un giorno potrebbero ravvedersi? Eh no: Gesù ha detto che<br />

non può essere suo discepolo chi non rinunzia a tutti i beni terreni; ma<br />

questi qui, e i loro genitori, semper intenti fuerunt divitia divitiis aggregare<br />

per mercimonia, per depredationes et furta: chiaro quindi che non<br />

potrebbero mai diventare discepoli di Cristo. Che poi il programma di<br />

‘aggiungere ricchezze alle ricchezze’ potesse essere tranquillamente<br />

sottoscritto da qualunque cristiano, è un’idea che non sfiora Eudes<br />

neanche da lontano. La prassi dell’autocritica si sarebbe imposta diversi<br />

secoli dopo.<br />

E’ vero dunque che questi Saraceni sono simili alle aspidi e non si<br />

lasciano trarre fuori dalle tane dei loro peccati, o in subordine cacciar<br />

via dal Regno. E le uova? “Sono i disegni astuti e velenosi coi quali non<br />

solo una volta o all’improvviso, ma dai tempi antichi e in più riprese<br />

tramarono per spezzare il giogo dei Cristiani e sottoporli al proprio<br />

dominio. Oggi poi (con la ribellione contro Carlo in favore di<br />

Corradino) i loro disegni si sono chiaramente manifestati”.<br />

Magari è stato un moto spontaneo, improvviso? No: è malizia premeditata.<br />

E’ un complotto tessuto. C’è la prova? Eccola qua. “Le uova di<br />

aspide non si rompono in un colpo, come quelle dei polli quando<br />

nascono i pulcini. Esse devono essere incubate per più giorni, in modo<br />

che i serpentelli vedano la luce”. E i ragni? Ecco: questo gran lavorìo<br />

dei Saraceni è del tutto inutile. “Essi hanno intrecciato una tela di<br />

ragno: la tela si realizza con artificio e non senza impegno e fatica; e<br />

benché il ragno si finisca le viscere con la tessitura è facile rompere la<br />

tela e farla scomparire. Così i saraceni hanno tessuto tela di ragno con<br />

grandi veglie e fatiche e con grande astuzia; e tuttavia la loro opera sarà<br />

dissipata facilmente”.<br />

E che gli dobbiamo fare? Basta la parola: morietur. “La morte porta a<br />

compimento ogni genere di castigo. Infatti le pene sono di per sé ordinate<br />

alla morte, anzi sono temute soprattutto a causa della morte: nes-<br />

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