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sta storia. Il punto d’arrivo sarà Tiati, o Civitate, dove il quinto signore<br />
di Aversa, Riccardo, darà nel giugno 1053 il colpo decisivo alla ‘vecchia’<br />
Italia centro-meridionale e insulare.<br />
A Caserta ci raggiunge la ferrovia da Roma via Frosinone, che connette<br />
gli ozi annibalici di Capua con l’operosità benedettina di Cassino:<br />
laboriosità innescata con la preghiera, e capace di fiorire in santità, in<br />
sapienza e in potere. Ai nostri tempi – cioè a quelli di cui parliamo<br />
adesso: gli anni dell’abate Desiderio – è soprattutto potere. Stazione di<br />
Telese Cerreto: a volte i treni si fermano. Alessandro di Telese, abate di<br />
San Salvatore, è la fonte principale per la storia di Ruggero II. Solopaca<br />
è un piacere pensarla come allegra terra di vino prima di arrivare a<br />
Benevento. La capitale longobarda, saldamente legata a Roma chiunque<br />
vi incarnasse il potere, dalla stazione non si vede. Ugualmente ci si<br />
fanno incontro storie e personaggi di epoca sannitica, romana, longobarda,<br />
papalina. Le janare, streghe eponime del famoso liquore. E poi<br />
una serie di battaglie che per istinto leggiamo come sconfitte: nelle<br />
guerre sannitiche, nel tentativo di espansione di Pirro re dell’Epiro,<br />
nelle guerre puniche con Annibale, per finire con l’uccisione di re<br />
Manfredi biondo, bello e di gentile aspetto. Chi ha letto qualche libro<br />
in più fa memoria della scrittura beneventana, dei codici liturgici<br />
miniati, della musica sacra un po’ cruda tra il gregoriano e il canto ortodosso<br />
(ma sarebbe più interessante cercarvi una eco germanica o scandinava<br />
che i Longobardi vi hanno sicuramente immesso).<br />
Da Benevento in avanti siamo in mano a un monumento di archeologia<br />
ferroviaria: la prima linea elettrificata a corrente continua. Non si fa in<br />
tempo a salire l’Appennino che ecco un altro colpo della storia: Ariano<br />
degli Hirpi, popolazione sannitica; nodo stradale dal Neolitico fino ad<br />
oggi, e per questo motivo oggetto di concupiscenza da parte di chiunque<br />
abbia avuto in potere il Meridione: dai Romani ai Goti ai<br />
Longobardi ai Normanni agli Svevi agli Angioini agli Aragonesi, per<br />
non parlare dei Saraceni a cui nessun luogo praticamente è sfuggito.<br />
Ora scendiamo in Capitanata imbucando gallerie che sembrano restringersi,<br />
ogni tanto sarà effetto ottico o terreno argilloso? L’ETR 450 ci ha<br />
fornito mille suggestioni e qualche comprensione nuova; ed ecco<br />
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