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ebbe in piedi, ora che un terzo spigolo pare esposto alle lusinghe della<br />

forza di gravità.<br />

Prima di Montecorvino<br />

Questa torre ha una data di nascita, uno scopo e una persona che l’ha<br />

voluta. Si chiama Basilio Boioannes e governò il Catapanato d’Italia<br />

dal 1017 al 1027. In pochi anni, con un attivismo invincibile, riuscì a<br />

tamponare la frana del potere bizantino d’Italia, mentre il suo dante<br />

causa, l’imperatore Basilio II, non si sottraeva a una bisogna ancora più<br />

drammatica: il blocco dell’espansione bulgara che mirava al cuore<br />

dell’Impero sotto la guida di re Samuele. Quindi il Catapano d’Italia<br />

poteva contare appena sulle proprie forze per tenere sotto controllo la<br />

fronda irredentista filolongobarda tra Bari e Salerno, e insieme l’attrazione<br />

fatale verso le bande opportuniste di predoni normanni. Le incursioni<br />

dei pirati arabi, intense, e l’affacciarsi degli slavi in Dalmazia<br />

coloravano la situazione di una certa drammaticità.<br />

Questa è la lettura politica della Capitanata alla nascita di<br />

Montecorvino. La lettura culturale è più stimolante. Come terra di confine<br />

tra diverse realtà istituzionali, tra storie distinte, etnie allogene,<br />

sistemi giuridici di varia origine, tra lingue, credenze, costumi, sensibilità<br />

civili e religiose anche contrastanti, il territorio tra l’Ofanto e il<br />

Fortore, e fino al Biferno, doveva essere molto vario e complesso. Ciò<br />

appare, ad esempio, nelle raccolte di documenti d’archivio: molti<br />

riguardano lasciti, donazioni, transazioni attorno all’XI secolo. In ogni<br />

documento c’è una data, che a volte è l’anno di regno dell’imperatore<br />

tedesco, a volte del basileus di Bisanzio, a volte del principe longobardo<br />

di Benevento. Di solito, gli atti stipulati nelle contee di Termoli e<br />

Chieuti portano la data tedesca; quelli della contea di Larino hanno la<br />

data longobarda; quelle del Gargano, la data dell’imperatore bizantino.<br />

Lo stesso vale per i titoli e le funzioni dei personaggi che compaiono<br />

nei documenti: una volta si trova anche, a Castellum Pesclizo<br />

(Peschici), la citazione del juppanus Glubizo: questo era il titolo dei<br />

capi delle comunità slave di Dalmazia.<br />

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