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Scarica gli atti - Gruppo del Colore

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130<br />

Proposta di una stazione a camera digitale e sfera<br />

d’integrazione per la misurazione <strong>del</strong> colore<br />

F. FERMI, C. OLEARI, R. REVERBERI<br />

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA - DIPARTIMENTO DI FISICA,<br />

ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA DELLA MATERIA<br />

Parco Area <strong>del</strong>le Scienze, 7A – 43100 Parma,<br />

oleari@fis.unipr.it, fermi@fis.unipr.it, reverberi@fis.unipr.it<br />

R. HUERTAS, M. MELGOSA<br />

DEPARTAMENTO DE ÓPTICA, UNIVERSIDAD DE GRANADA<br />

18071 Granada (Spagna)<br />

rhuertas@ugr.es, mmelgosa@ugr.es<br />

La valutazione a vista <strong>del</strong>la differenza di colore tra campioni fisici attuata in cabina<br />

di luce si presenta sovente incerta. Una cabina di luce standard, che sia<br />

universalmente adottata, non esiste: si usano cabine nere e cabine grigie e tra<br />

queste il grigio è spesso differente. Nel tempo il nero è soggetto a degrado ed è<br />

fortemente condizionato dalla polvere. Inoltre non esiste un modo comune a tutti<br />

<strong>gli</strong> operatori con cui confrontare i campioni.<br />

In certi settori merceologici, come il tessile, accade anche che i campioni siano<br />

proposti fissati con punti metallici su cartoncini e fo<strong>gli</strong> di carta bianca. Il confronto<br />

può avvenire giustapponendo i campioni o tenendoli separati.<br />

A seconda dei materiali, i campioni possono offrire una superficie piana o curva.<br />

In generale la luce d’ambiente in cui la cabina si trova non è controllata ed è<br />

mutevole con l’ora <strong>del</strong> giorno e la stagione:<br />

Infine non è certo a quale osservatore standard, CIE 1931 o CIE 1964, corrisponda<br />

la situazione visiva considerata.<br />

È ovvio che in questa varietà di situazioni i responsi dei diversi operatori possono<br />

essere discordanti.<br />

Qui si propone una stazione, in cui l'osservazione è strumentale, attuata mediante<br />

una camera digitale e non più a vista, anche se la visione diretta rimane possibile.<br />

L'illuminazione è diffusa e corrisponde alla misurazione spettrofotometrica<br />

diffusa/8° con la possibilità di componente speculare inclusa (SPIN) ed esclusa<br />

(SPEX) (Fig. 1a, 1b).<br />

Una camera digitale a colori riprende i due campioni A e B posti a confronto e<br />

sotto diverse sorgenti. Ogni singola ripresa può essere controllata a monitor (Fig.<br />

2).<br />

L'immagine digitale permette un confronto numerico tra i colori sotto le diverse<br />

sorgenti e quindi è possibile proporre un calcolo <strong>del</strong> ΔE e <strong>del</strong>l'indice di<br />

metamerismo.

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