Scarica gli atti - Gruppo del Colore
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motorizzata: tali dispositivi consentono l’acquisizione ad alta risoluzione spettrale<br />
(~1 nm) <strong>del</strong>la radiazione riflessa da una linea di punti <strong>del</strong>la superficie che viene<br />
scansionata riga per riga. In entrambi i casi il risultato finale è un set di immagini<br />
<strong>del</strong> campione, una per ciascuna banda spettrale. La risoluzione spaziale è legata<br />
alle dimensioni <strong>del</strong>l’area inquadrata ed alla risoluzione intrinseca <strong>del</strong> rivelatore: nel<br />
caso di dipinti di grandi dimensioni vengono acquisite immagini di piccole aree<br />
con elevata risoluzione spaziale che vengono successivamente sottoposte a<br />
mosaicatura. Le eventuali deformazioni geometriche introdotte dal necessario uso<br />
di obiettivi (o legate a caratteristiche intrinseche <strong>del</strong> rivelatore) come pure le<br />
alterazioni legate alla disomogeneità di illuminazione <strong>del</strong>le zone acquisite vengono<br />
corrette seguendo un apposita procedura di calibrazione. A ciascun pixel<br />
<strong>del</strong>l’immagine è associato uno spettro di riflettanza e a partire da questo vengono<br />
per esempio ricostruite le coordinate colorimetriche.<br />
In questo lavoro presentiamo un dispositivo per analisi ad immagine multispettrale<br />
di superfici dipinte sviluppato all’Istituto Nazionale di Ottica Applicata nel corso<br />
de<strong>gli</strong> ultimi due anni che, nell’acquisizione <strong>del</strong> dato multispettrale, segue un<br />
approccio diverso rispetto ai dispositivi ad oggi disponibili.<br />
2. Lo spettrofotometro a scansione<br />
Il dispositivo realizzato (Fig. 1) è basato su uno spettrofotometro veloce per la<br />
misura non a contatto e su singolo punto <strong>del</strong> fattore di riflessione spettrale. La<br />
sorgente è composta da due lampade alogene alimentate a bassa tensione e<br />
stabilizzate in corrente, che illuminano un’area di circa 5 cm 2 . La radiazione<br />
diffusa dal dipinto è raccolta da un’ottica a specchi ed è focalizzata sulla<br />
terminazione di una fibra multimodo (N.A. = 0,22) che la conduce ad un sistema<br />
ottico (adattatore ottico) che collima e mo<strong>del</strong>la il fascio divergente in uscita dalla<br />
fibra e lo proietta sulla superficie sensibile <strong>del</strong> rivelatore. La configurazione di<br />
illuminazione/osservazione è la 45°/0° [6]. L’ ottica di osservazione lavora ad una<br />
distanza di sicurezza dal dipinto pari a 160 mm. Il rivelatore è un fotomoltiplicatore<br />
multianodo (mod. H7260-01FSEL, Hamamatsu customizzato) la cui superficie<br />
sensibile è filtrata da una serie di 32 filtri interferenziali che coprono l’intervallo<br />
spettrale 380÷800 nm con lunghezze d’onda centrali spaziate di 10/20 nm e con<br />
larghezza a metà altezza pari a 10 nm. La conversione A/D dei segnali a 12 bit<br />
consente una dinamica tonale elevata che viene praticamente utilizzata in tutta la<br />
sua estensione date le caratteristiche di bassa rumorosità <strong>del</strong> sistema. L'immagine<br />
multispettrale <strong>del</strong>l'intera superficie è acquisita integrando lo spettrofotometro ad un<br />
sistema di traslazioni motorizzate montate ortogonalmente che permettono di<br />
scansionare punto per punto superfici di 1,5 m 2 con una risoluzione spaziale di<br />
16 punti/mm 2 . E’ inoltre prevista la realizzazione di un sistema di autofocus che<br />
mantenga la superficie a fuoco durante la scansione anche nel caso di superfici<br />
irregolari: un micro-profilometro anticiperà l'ottica di osservazione durante la<br />
scansione consentendo in questo modo di aggiustare la distanza <strong>del</strong>l'ottica di<br />
osservazione dal punto misurato in tempo reale e contemporaneamente di<br />
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