Scarica gli atti - Gruppo del Colore
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movimento. Se inf<strong>atti</strong> il filtro stesso viene accoppiato a un rivelatore CCD (o array<br />
detector) come mostrato in Figura 1b, ogni linea di un rivelatore bidimensionale<br />
corredato di tale filtro, rivelerà la radiazione in una banda diversa di lunghezze<br />
d’onda. Il dispositivo diventa quindi un sensore spettrale di dimensioni molto<br />
piccole che può essere incorporato in vari tipi di strumenti a seconda<br />
<strong>del</strong>l’applicazione o semplicemente può far parte di un dispositivo portatile per<br />
normali misure di riflessione o trasmissione [1].<br />
140<br />
a b<br />
cover window<br />
filter coating<br />
detector chip<br />
detector case<br />
Fig. 1 – a) filtro ottico con picco di trasmissione variabile lungo una direzione, b) filtro<br />
variabile accoppiato a un rivelatore CCD<br />
Tali filtri possono essere realizzati mediante la deposizione di materiali a film<br />
sottile su un substrato di base che potrebbe essere il detector stesso o una apposita<br />
finestra di chiusura realizzata in vetro o quarzo, che sarà poi posizionata e allineata<br />
sul detector. I filtri variabili esistono in commercio in due configurazioni [2]:<br />
quelli la cui risposta varia lungo una geometria circolare (CVF), e quelli le cui<br />
caratteristiche variano linearmente in una direzione (LVF) mentre nella direzione<br />
ortogonale le prestazioni rimangono costanti. I filtri variabili più richiesti sono<br />
quelli di ta<strong>gli</strong>o (long-wave pass) e quelli a banda stretta (narrow band). A seconda<br />
<strong>del</strong>le caratteristiche volute, la costruzione <strong>del</strong> filtro è più o meno complessa e se le<br />
richieste sono particolarmente stingenti diventa difficile trovarli sul mercato.<br />
2.1 Osservazioni <strong>del</strong>la Terra dallo spazio<br />
Una caratteristica chiave de<strong>gli</strong> spettrometri è il range di lunghezze d’onda in cui il<br />
dispositivo deve operare. Se questo range è molto ampio aumentano i problemi di<br />
realizzazione <strong>del</strong> filtro ottico. In particolare per i filtri in trasmissione a banda<br />
stretta, il rapporto tra massima e minima lunghezza d’onda di funzionamento è<br />
minore di 2:1, almeno nei filtri commerciali; per estendere il range spettrale<br />
bisogna unire più filtri con inevitabili zone cieche intermedie.<br />
Nel caso <strong>del</strong>la spettrometria d’immagine dallo spazio nel range visibile e vicino<br />
infrarosso (VIS - NIR), il range di lunghezze d’onda d’interesse è tipicamente 400-<br />
1000 nm quindi un rapporto 2.5:1 notevolmente maggiore di quello usuale. Una<br />
seconda fondamentale caratteristica de<strong>gli</strong> spettrometri a immagine è la dispersione<br />
spettrale definita come rapporto fra variazione spettrale e spaziale, nella direzione