La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti
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ecensioni e segnalazioni<br />
Forse per questo non era amato dalla burocrazia<br />
di partito: le cariche che ricoprì nel<br />
partito furono infatti sempre di breve durata,<br />
fu spesso rimosso e spostato a funzioni<br />
più secondarie, e fu pensionato assai prima<br />
del tempo, ed è sintomatico, nel 1968, forse<br />
perché era aperto alle istanze del movimento<br />
studentesco. Per questo fu un comunista<br />
anomalo, ma restò tuttavia sempre fedele al<br />
partito.<br />
In questo libro, soprattutto nella sua lunga<br />
testimonianza, ci sono sicuramente delle<br />
reticenze e dei silenzi su cui è giusto soffermarsi.<br />
Penso alla sua lettura dei fatti di Barcellona<br />
del 1937. Le impazienze rivoluzionarie<br />
degli anarchici e del Poum sono da lui, credo<br />
giustamente, valutate come gravi errori che<br />
compromettevano la conduzione della guerra<br />
e spaventavano i democratici moderati,<br />
per cui era corretto emarginare <strong>politica</strong>mente<br />
tali movimenti.<br />
Ma Poma tace di ciò che invece in concreto<br />
avvenne, cioè la loro liquidazione fisica,<br />
sino al rapimento, la tortura e l’uccisione da<br />
parte dei servizi segreti dell’Unione Sovietica<br />
di Andreu Nin, il popolare leader del piccolo<br />
partito trotzkista, particolarmente odiato<br />
da Stalin.<br />
E anche lo stalinismo sovietico e i suoi<br />
errori/orrori, il centralismo democratico, gli<br />
aspetti del conformismo ideologico del comunismo<br />
italiano sono vicende che non emergono<br />
nella sua intervista.<br />
Ma tuttavia credo che i suoi silenzi vadano<br />
letti considerando l’importanza dell’elemento<br />
fideistico dell’appartenenza e della<br />
militanza in un grande partito chiesa, che<br />
aveva per fine l’emancipazione del proletariato.<br />
Per Nello Poma quei silenzi, come per i migliori<br />
tra i comunisti, sono stati in realtà riempiti<br />
dai suoi concreti comportamenti, dai suoi<br />
rapporti con le persone diverse da sé e dal<br />
partito, con i giovani del Sessantotto, che<br />
nella realtà quotidiana contestavano quella<br />
ideologia, e quella concezione del partito.<br />
Chi mette nello stesso identico calderone<br />
dei totalitarismi il comunismo, il fascismo e<br />
il nazismo, dimentica la differenza che esiste<br />
tra il comunismo realizzato dei paesi come<br />
Russia, democrazie popolari, e i comunismi<br />
pensati e vissuti altrove, con gli ideali di uguaglianza<br />
e la libertà, il disinteresse per sé e<br />
l’amore per gli umiliati e offesi che hanno<br />
animato la condotta e rappresentato il vissuto<br />
di tanti suoi militanti.<br />
<strong>La</strong> testimonianza di Nello Poma è la rappresentazione<br />
vivente di questa aporia e di<br />
questa drammatica contrapposizione di valori<br />
e atteggiamenti, di atti e di silenzi che<br />
segnano la storia del comunismo e che non<br />
cessano di rappresentare un inquietante argomento<br />
di memorie e di ricerca.<br />
<strong>La</strong> testimonianza è anche un’altra cosa,<br />
qualcosa più di un documento, un atto, una<br />
voce non anonima né impersonale che dà<br />
corpo, vita e colore ad una esperienza che<br />
integra il documento scritto e aiuta a comprenderla<br />
meglio attraverso la storia di un<br />
suo protagonista: la vita sociale, non soltanto<br />
del Biellese, negli anni trenta, la guerra di<br />
Spagna, la Resistenza e il dopoguerra.<br />
Emilio Jona<br />
a. XXVII, n. s., n. 1, giugno 2007 135