La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti
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“Oggi in Italia”<br />
re divergenze ideologiche, doveva esserci<br />
una maggiore consultazione tra lo staff di<br />
“Oggi in Italia” e i colleghi nella radio ceca.<br />
Malgrado ciò, le figure più importanti del<br />
Ksc continuavano a chiedere la chiusura di<br />
“Oggi in Italia”. Alla fine del 1965, perciò,<br />
“Oggi in Italia” e il Ksc erano arrivati al punto<br />
più difficile dei loro quindici anni di rapporto.<br />
È dunque chiaro che in questo periodo il<br />
mantenimento in vita di “Oggi in Italia” appariva<br />
minacciato. Nel 1966 Aroldo Tolomelli,<br />
che era stato il responsabile del programma<br />
per la maggior parte della sua storia, ritornò<br />
in Italia, dove alla fine divenne senatore<br />
del Pci. Dopo molti anni vissuti in esilio,<br />
fu sicuramente un buon progresso per<br />
Tolomelli, ma significò per il programma<br />
perdere la figura più importante. Subito<br />
dopo, nel 1967, ci fu un incendio nella sede<br />
da cui era trasmesso il programma. Il fuoco<br />
causò considerevoli danni e sembra fosse<br />
stato appiccato deliberatamente 34 . Alla fine<br />
del 1967, comunque, stavano accadendo<br />
drammatici avvenimenti proprio al vertice del<br />
governo cecoslovacco. Quando i carri armati<br />
sovietici arrivarono numerosi nella notte<br />
del 20-21 agosto 1968, uno dei primi obbiettivi<br />
fu ottenere il controllo di Radio Hq al<br />
centro di Praga. In questo periodo, tuttavia,<br />
“Oggi in Italia” fu trasmessa da una villa<br />
completamente isolata, alla periferia della<br />
città. I sovietici non lo sapevano, e quando<br />
Radio Praga riprese a trasmettere per il popolo<br />
ceco, informandolo di quanto avvenuto<br />
nel loro paese, non gli fu possibile rin-<br />
tracciarne la fonte. Ci vollero due settimane<br />
per localizzare il trasmettitore nella “villa italiana”.<br />
Con l’avvento della “normalizzazione” in<br />
Cecoslovacchia, gli italiani che avevano sostenuto<br />
la Primavera di Praga si resero conto<br />
di essere sempre più isolati. Le diffusioni<br />
radio di “Oggi in Italia”, che cessarono quando<br />
i sovietici scovarono la fonte delle trasmissioni<br />
pro Dubcek, ricominciarono, ma<br />
non durarono molto 35 .<br />
<strong>La</strong> messa in onda dell’articolo pro Dubcek<br />
di Longo non avrebbe aiutato la causa.<br />
Nell’agosto del 1969, Ignazio Salemi, che<br />
stava lavorando per Radio Praga, lanciò un<br />
vaso sulla polizia, dall’edificio della radio,<br />
durante una dimostrazione pro Dubcek. Il<br />
vaso colpì e ferì un poliziotto e Salemi fu licenziato<br />
da Radio Praga, malgrado i tentativi<br />
di un funzionario del Pci per farlo reintegrare.<br />
In questo periodo i rapporti tra Pci e<br />
Ksc erano malridotti 36 . Gli ultimi italiani rimasti<br />
continuarono a lavorare per Radio<br />
Praga ancora per diversi anni, ma furono rimossi<br />
dai loro incarichi a metà degli anni<br />
settanta 37 .<br />
“Oggi in Italia” era una trasmissione radiofonica,<br />
purtroppo ora poco conosciuta,<br />
che giocò un ruolo importante nella storia<br />
del maggior partito d’opposizione in Italia,<br />
ed anche nella storia della comunicazione<br />
<strong>politica</strong> europea durante la guerra fredda.<br />
Insieme alle trasmissioni “standard” di propaganda<br />
da Mosca, Berlino, Praga e da altri<br />
paesi del blocco orientale, “Oggi in Italia”<br />
faceva parte di un gruppo di iniziative che<br />
34 APCI, 0545, 0986-0988.<br />
35 Secondo Turi il programma cessò definitivamente nella primavera del 1969, R. TURI, op.<br />
cit., pp. 110-111.<br />
36 Per maggiori dettagli sull’incidente di Salemi, che oggi può sembrare divertente, ma che<br />
a quel tempo fu preso molto seriamente dal Pci, si veda APCI, 0308 0802.<br />
37 I soggetti in questione erano probabilmente Argo Maia, Natale Burato e Giulio Paggio.<br />
a. XXVII, n. s., n. 1, giugno 2007 53