La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti
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saggi<br />
MARCO ALBELTARO<br />
Pietro Secchia, i giovani e il valore dell’esempio<br />
nell’esperienza formativa *<br />
Pietro Secchia (1903-1973) nelle sue attività<br />
di politico e poi di storiografo ha sempre<br />
mantenuto un vivo interesse per il problema<br />
della formazione delle giovani generazioni.<br />
E si è dedicato a questo compito, che<br />
in un certo senso si era autoassegnato, con<br />
ardore, passione e determinazione. È emblematico<br />
infatti che due dei suoi ultimi volumi,<br />
pubblicati postumi ma progettati e realizzati<br />
dall’autore stesso negli ultimi mesi<br />
della sua vita, fossero proprio indirizzati ai<br />
giovani 1 .<br />
Il compito di cui Secchia si assume il gra-<br />
vame è quello di educare le coscienze giovanili<br />
con discorsi e scritti riguardanti esperienze<br />
storiche esemplari (la Resistenza, la<br />
Rivoluzione d’ottobre, ad esempio), ma anche<br />
problemi di attualità (l’opposizione giovanile<br />
ai tentativi di reazione, il Sessantotto),<br />
oltre a personaggi illustri della storia del<br />
movimento operaio e comunista. E, rivolgendosi<br />
ai più giovani, investe con i suoi<br />
intenti formativi anche quella folta schiera<br />
di militanti di base cui non disdegna mai di<br />
rivolgere le sue attenzioni.<br />
Secchia, sia nel periodo di più intensa at-<br />
* Questo saggio riprende, ampliandola in particolar modo sotto l’aspetto bibliografico,<br />
la relazione dell’autore al convegno dedicato allo studio della figura di Pietro Secchia intitolato<br />
<strong>La</strong> Resistenza dimenticata, organizzato dalla sezione “Giorgio Caralli” di Biella dei<br />
“Nuovi Partigiani della Pace” e tenutosi nella Sala Di Vittorio della Camera del lavoro di Biella<br />
il 1 luglio 2006.<br />
1 Mi riferisco a PIETRO SECCHIA, <strong>La</strong> Resistenza accusa. 1945-1973, Milano, Mazzotta, 1973<br />
e a ID, Lotta antifascista e giovani generazioni, Milano, <strong>La</strong> Pietra, 1973. Se nel secondo la<br />
destinazione è dichiarata nel titolo, nel primo è l’editore, nella Premessa, a ricordarla, affermando<br />
che nell’ultimo incontro con Secchia egli “rileggendoci a voce alcuni brani con le<br />
note appena ultimate [...] ci spiegò l’ampiezza del lavoro col desiderio di fornire ai giovani<br />
un quadro storico di trent’anni entro il quale fossero aiutati chiaramente nell’orientare una<br />
crescita <strong>politica</strong> così spesso sfornita di indicazioni sulla resistenza e sui più recenti accadimenti”<br />
(p. I) e ancora: “Insisteva sull’uso del libro per i giovani, anche ufficialmente nelle<br />
scuole - diceva - laddove possibile. Ci raccomandò di tenere per questo il prezzo basso”<br />
(ibidem). Anche il volumetto Le armi del fascismo 1921-1971, Milano, Feltrinelli, 1971,<br />
diffuso in tre edizioni fino al 1973, reca nella dedica la destinazione ai giovani (la dedica è<br />
“A Vittorio Vidali e ai giovani delle officine e delle scuole”) e nell’Introduzione Secchia<br />
dichiarava l’intendimento di sopperire al fatto che “oggi milioni di giovani non sanno cos’è<br />
stato il fascismo” (p. 7).<br />
a. XXVII, n. s., n. 1, giugno 2007 55