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La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti

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mirava a combattere Radio Europa libera. Fu<br />

anche un valido strumento nella gara delle<br />

onde con la Dc, particolarmente negli anni<br />

cinquanta. Durante questi anni cruciali rappresentava<br />

una fonte importante di informazione,<br />

incoraggiamento e ispirazione per i<br />

fedeli del partito. Inoltre, fu un elemento<br />

cardine nel rapporto tra due partiti, il Pci e il<br />

Ksc, in un periodo nel quale il partito ceco<br />

mirava a rafforzare la sua posizione, mentre<br />

quello italiano tentava di prendere il potere<br />

lungo la “via italiana” al socialismo. Allo<br />

stesso tempo i due partiti erano coinvolti nel<br />

complesso processo di gestire il loro rapporto<br />

con il Pcus, e “Oggi in Italia” fa parte<br />

di questo processo. Ma qualunque fosse il<br />

suo ruolo nella storia di questi tre partiti,<br />

non dobbiamo perdere di vista il fatto che il<br />

programma ebbe le sue origini umili negli<br />

sforzi di un piccolo gruppo di ex partigiani<br />

costretti ad abbandonare il paese dove avevano<br />

combattuto per la libertà e vivere in<br />

esilio. Era questo il modo in cui mantenevano<br />

il loro contributo alla lunga Resistenza<br />

italiana.<br />

Appendice<br />

“Il Ministro degli Affari esteri ha l’onore<br />

di richiamare la più seria attenzione della<br />

Legazione di Cecoslovacchia sulla trasmissione<br />

di Radio Praga e altre emittenti situate<br />

in territorio cecoslovacco, tra cui quella<br />

che diffonde il programma intitolato “Oggi<br />

in Italia” che da lungo tempo, in violazione<br />

Philip Cooke<br />

delle norme più elementari della convivenza<br />

internazionale e con una metodica falsificazione<br />

della verità, denigrano la Nazione<br />

Italiana. Il governo italiano si è fin qui astenuto<br />

dal protestare, in attesa che le stesse<br />

autorità cecoslovacche desistessero spontaneamente<br />

da forme di propaganda che, in<br />

un clima di libertà civile e <strong>politica</strong> come quello<br />

italiano, non possono trovare credito e<br />

altro non sono che manifestazioni ingiuriose.<br />

Ma, dinanzi al persistere e all’accentuarsi<br />

di questa campagna, il governo italiano<br />

deve elevare una formale protesta che non<br />

si riferisce soltanto al tono e al linguaggio<br />

offensivo, ma anche al fatto che alcuni programmi<br />

della Radio di Stato Cecoslovacca<br />

vengono addirittura trasmessi per guadagnarsi<br />

credito in una forma tale da far credere<br />

che si tratti di emissioni effettuate in<br />

Italia. Nel formulare tale protesta, il governo<br />

italiano invita il governo cecoslovacco,<br />

a prendere gli opportuni provvedimenti per<br />

far cessare un’azione che non solo è contraria<br />

alle norme e consuetudini internazionali,<br />

ma si riflette sfavorevolmente su quella<br />

distensione degli animi e quella pacificazione<br />

internazionale che gli stessi organi<br />

della propaganda comunista e le stesse autorità<br />

cecoslovacche pretendono continuamente<br />

di auspicare. Il Ministero degli Affari<br />

Esteri, nell’indicare a nome del governo italiano,<br />

la Legazione di Cecoslovacchia a comunicare<br />

quanto procede al suo governo,<br />

coglie l’occasione per presentare gli atti della<br />

sua alta considerazione”.<br />

Per problemi tipografici, non è stato possibile utilizzare in tutti i casi le lettere slave.<br />

54 l’impegno

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