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La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti

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di cui il partito deve essere l’agente principale:<br />

“Sono i partiti antifascisti”- scrive<br />

Secchia - “è il Partito comunista, che devono<br />

impegnarsi ad aiutare i giovani a prendere<br />

coscienza della necessità di una azione<br />

<strong>politica</strong> unitaria, di massa e permanente,<br />

nella quale i giovani possano e debbano trovare<br />

il loro posto, non soltanto come ‘strumenti’<br />

e ‘oggetti’, ma come protagonisti<br />

principali” 16 . È perciò il partito che deve assumere<br />

il compito di educare le giovani generazioni,<br />

che per Secchia rappresentano<br />

delle naturali avanguardie rivoluzionarie, ad<br />

una azione <strong>politica</strong> organica e concretamente<br />

antagonista.<br />

Queste osservazioni, che Secchia affida<br />

ad uno dei suoi ultimi scritti, non sono isolate.<br />

Egli infatti già in passato, in molte occasioni<br />

ed in particolare con discorsi tenuti<br />

davanti a platee di giovani militanti, aveva<br />

sostenuto posizioni simili 17 .<br />

Marco Albeltaro<br />

L’educazione risulta necessaria anche perché<br />

i giovani nei loro “slanci tumultuosi e<br />

ribellistici” 18 non sempre assumono la posizione<br />

“giusta” 19 ; non sempre infatti, nella<br />

storia, ma Secchia fa riferimento anche all’epoca<br />

in cui scrive, si sono schierati a sinistra.<br />

Emblematici sono i casi di Mussolini e<br />

Hitler che tanto fascino esercitarono su una<br />

parte, pure consistente, di giovani, promettendo<br />

con la demagogia un ordine nuovo 20 .<br />

Le drammatiche condizioni economiche e<br />

sociali derivanti dal primo conflitto mondiale,<br />

nota Secchia, si erano tradotte da un lato<br />

nell’adesione di una parte del popolo lavoratore<br />

alle idee socialiste, grazie ad un movimento<br />

che talvolta presentava però delle<br />

pecche dal punto di vista organizzativo, e<br />

dall’altro nell’orientamento verso il nascente<br />

fascismo, che prometteva il riscatto dei diritti<br />

di cui molti si sentivano defraudati 21 .<br />

L’adesione di una parte degli studenti alle<br />

16 Idem, p. 145. Lo stesso tema era già presente nel citato discorso tenuto da Secchia al<br />

Comitato centrale della Fgci il 31 ottobre 1952. In questa sede egli connette il bisogno di<br />

formazione delle giovani generazioni a quello di svago. Afferma infatti che “la Fgci dev’essere<br />

sì un’organizzazione di educazione, di cultura e di lotta, dev’essere scuola di comunismo;<br />

ma deve anche soddisfare nel modo più ampio possibile le esigenze di conoscere, di<br />

sapere dei giovani, il loro desiderio, i loro bisogno di divertirsi”, in E. BERLINGUER - P. SECCHIA,<br />

op. cit., p. 69 e poi, nella stessa sede, cfr. l’incitamento ulteriore a formare i giovani non ancora<br />

comunisti, attraverso la Fgci, per conquistarli al socialismo (pp. 91-92). Sull’incitamento allo<br />

studio del marxismo cfr. anche P. SECCHIA, L’avvenire è nelle mani della gioventù, conferenza<br />

tenuta davanti ai giovani lavoratori e ai giovani comunisti di Genova il 4 dicembre 1948,<br />

Roma, Cds, 1949, p. 22 e ID, L’ideale della gioventù, cit, pp. 40; 43.<br />

17 Cfr. ID, Discorso al Comitato centrale della Federazione giovanile comunista italiana,<br />

cit., p. 74; nella stessa occasione ricorda l’affermazione di Togliatti secondo cui “la mente<br />

dei giovani più difficilmente di quella degli adulti arriva al concreto e tende invece alla generalizzazione”,<br />

idem, p. 90; sull’importanza dello studio si veda in senso esplicativo P.<br />

SECCHIA, L’ideale della gioventù, cit., p. 43, dove insiste sull’importanza dello studio dei<br />

classici del marxismo.<br />

18 ID, Lotta antifascista e giovani generazioni, cit., p. 130. L’espressione “slancio giovanile<br />

e tumultuoso”, questa volta con una accezione pienamente positiva, in ID, Fronte unico<br />

della gioventù, estratto del discorso tenuto al Congresso della Federazione giovanile comunista<br />

di Bologna il 19 febbraio 1950, ora in ID, <strong>La</strong> Resistenza accusa. 1945-1973, cit., p. 101.<br />

19 ID, Lotta antifascista e giovani generazioni, cit., p. 130.<br />

20 Idem, p. 131.<br />

21 Ibidem.<br />

58 l’impegno

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