La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti
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“È continuata un’accentuata attività sovversiva”<br />
svolta attiva propaganda, specie nella zona<br />
alta, cioè nel Biellese e nella Valsesia. Il partito<br />
comunista in particolare ha spiegato<br />
un’intensa attività diretta ad incitare gli operai<br />
dell’industria a pretendere rivendicazioni<br />
di carattere salariale e alimentare, invitandoli<br />
a scioperare qualora le richieste venissero<br />
negate, e ciò allo scopo di provocare<br />
disordini e approfittarne per i suoi piani criminosi.<br />
Propriamente, si domanda la concessione<br />
entro il prossimo Natale del 30% sugli stipendi<br />
e salari fissati dalla legge sulla Socializzazione,<br />
un anticipo di L. 5.000 per i capi<br />
famiglia e di L. 4.000 per gli altri, il 75% della<br />
indennità di guerra da corrispondersi a coloro<br />
che per ragioni indipendenti dalla propria<br />
volontà sono assenti dal lavoro, nonché<br />
una maggiore distribuzione di generi alimentari,<br />
di vestiario e di combustibili.<br />
A Vercelli, in alcune vie, si sono rinvenuti<br />
diversi manifestini inneggianti a Stalin e alla<br />
data del 7 novembre, ed altri foglietti sovversivi<br />
sono stati trovati negli stabilimenti<br />
“Caffè Rossa” e “Chatillon”. Nella stessa<br />
città, poi, sotto i portici del corso Repubblica<br />
è stato trovato affisso ad una colonna uno<br />
stampato a firma “Il comitato di liberazione<br />
nazionale per l’Alta Italia” del seguente tenore:<br />
“Italiani insorgete, combattere non è<br />
azione di domani. L’insurrezione nazionale<br />
è già iniziata ed è prossima l’ora della battaglia<br />
decisiva”.<br />
Frequenti sono stati i rinvenimenti di manifestini<br />
sovversivi vari a Biella, dove, per<br />
altro, risultano diffuse parecchie pubblicazioni<br />
di carattere comunista a firme: “Il comitato<br />
di liberazione nazionale di Biella”, “Il<br />
comitato di liberazione nazionale per l’Alta<br />
Italia”, “I gruppi di difesa della donna e per<br />
l’assistenza ai combattenti della libertà”.<br />
Nella maggioranza della popolazione si è<br />
sempre notato un senso di disorientamento<br />
e di avversione al Pfr, ed è persistita in molti<br />
la sfiducia nell’esito vittorioso del conflitto.<br />
Lo spirito pubblico è apparso sempre depresso<br />
a causa delle difficoltà alimentari e<br />
di approvvigionamento del combustibile,<br />
dell’alto costo della vita, delle vicende non<br />
favorevoli della guerra, dell’attività ribellistica<br />
e della continua propaganda nemica.<br />
Va aggiunto, poi, il timore per le incursioni<br />
aeree nemiche, seguite da mitragliamento di<br />
alcuni automezzi sulla provinciale di Trino<br />
Vercellese, e da lancio di bombe e di spezzoni<br />
su Vercelli, dove venivano colpiti il ponte<br />
sul fiume Sesia, rimasto gravemente danneggiato,<br />
ed una casa colonica, rimasta distrutta,<br />
mentre si lamentavano un morto e<br />
sei feriti; sull’abitato di Cossato, dove venivano<br />
colpiti il fabbricato del Presidio della<br />
Gnr, il Municipio e le scuole, lamentandosi<br />
danni ed un ferito leggero; sul territorio di<br />
Motta dei Conti, dove subiva gravi danni<br />
una casa agricola, e su Biella nei pressi della<br />
Centrale elettrica, senza danni né vittime.<br />
L’ordine si è mantenuto calmo.<br />
Negli stabilimenti industriali di Valle Mosso<br />
e di Andorno Micca si sono verificate<br />
sporadiche manifestazioni di protesta contro<br />
i datori di lavoro, che, in obbedienza degli<br />
ordini ricevuti, non avevano accolto alcune<br />
pretese degli operai, risolvendosi in<br />
uno sciopero bianco della durata di due ore,<br />
senza che si lamentassero incidenti di sorta.<br />
Il ribellismo, che infesta specialmente le<br />
zone del Biellese e della Valsesia, ha continuato<br />
la sua solita attività.<br />
In aggressioni od imboscate, ad opera dei<br />
fuorilegge, sono stati uccisi con colpi di arma<br />
da fuoco un militare tedesco e 4 militari<br />
italiani, fra cui il maresciallo Zerbinati Guglielmo<br />
del Btg. S. Marco di Vercelli, e feriti<br />
5 militari tedeschi, fra cui il Comandante delle<br />
Ss Germaniche di Biella in modo leggero,<br />
un militare italiano e l’agente di Ps Bedoni<br />
Walter, sullo stradale fra Rondissone e Chivasso,<br />
mentre conduceva una macchina del<br />
a. XXVII, n. s., n. 1, giugno 2007 81