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La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti

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non avrebbe avuto l’ampiezza e il peso che<br />

ha avuto, e i suoi limiti sarebbero stati assai<br />

maggiori” 52 ma, pur non essendo questo il<br />

luogo per discuterne diffusamente, alcune<br />

notazioni sono necessarie.<br />

Pietro Secchia ha dedicato la gran parte<br />

della sua attività di storico e storiografo alla<br />

Resistenza in Italia ed al ruolo ricoperto dal<br />

Pci nella guerra di liberazione nazionale 53 .<br />

Come si è già avuto modo di dire, l’interesse<br />

storiografico di Secchia muove da un intento<br />

profondamente politico 54 e quindi anche<br />

formativo. E l’esempio dei resistenti è composto<br />

da una miriade di singoli esempi che<br />

danno al fenomeno un aspetto di coralità:<br />

Secchia ricorda che “i giovani furono maggioranza<br />

nelle brigate garibaldine durante la<br />

guerra di liberazione nazionale, i gruppi<br />

d’azione patriottica erano formati per il 95<br />

per cento da giovani comunisti” 55 , sottolineando<br />

da un lato il contributo della gioven-<br />

Marco Albeltaro<br />

tù e dall’altro quello avanguardistico dei comunisti.<br />

“<strong>La</strong> lotta partigiana”, afferma Secchia<br />

in altra sede, “fu un’epica, eroica lotta<br />

della gioventù” 56 .<br />

E poi ancora ritorna a spronare le coscienze<br />

dei giovani del suo tempo con la memoria<br />

di un grande giovane del passato: “Il giovane<br />

scienziato, l’eroe nazionale Eugenio<br />

Curiel, il capo della gioventù comunista, sta<br />

a simboleggiare col suo sacrificio il contributo<br />

di pensiero e di azione dato dalla parte<br />

migliore della gioventù italiana non solo alla<br />

costruzione del partito nuovo, ma alla lotta<br />

per la libertà e l’indipendenza dell’Italia” 57 .<br />

Lo spirito formativo si coniuga poi in Secchia<br />

con l’internazionalismo, costantemente<br />

presente nella sua concezione storico-<strong>politica</strong>:<br />

egli sprona i giovani presentando loro<br />

l’esempio dei militanti che si impegnarono<br />

nella guerra di Spagna 58 , oltre a quello dei<br />

giovani cinesi ritenuti fra i principali artefici<br />

52 ID, Lotta antifascista e giovani generazioni, cit., p. 133.<br />

53 Tra i suoi lavori più significativi vanno annoverati I comunisti e l’insurrezione (1943-<br />

1945), Roma, Edizioni di cultura sociale, 1954; con Cino Moscatelli, Il Monte Rosa è sceso<br />

a Milano. <strong>La</strong> Resistenza nel Biellese, nella Valsesia e nella Valdossola, Torino, Einaudi,<br />

1958; con Filippo Frassati, <strong>La</strong> Resistenza e gli alleati, Milano, Feltrinelli, 1962; Aldo dice<br />

26x1. Cronistoria del 25 aprile ’45, Milano, Feltrinelli, 1963; con Filippo Frassati, Storia<br />

della Resistenza. <strong>La</strong> guerra di liberazione in Italia 1943-1945, Roma, Editori Riuniti, 1965,<br />

2 voll.; Introduzione a <strong>La</strong> guerriglia in Italia. Documenti della Resistenza militare italiana,<br />

Milano, Feltrinelli, 1969; Il Partito comunista italiano e la guerra di Liberazione 1943-<br />

1945. Ricordi documenti inediti e testimonianze, Milano, Feltrinelli, 1973. Si tenga conto<br />

anche del volume preparato con Luigi Longo e pubblicato dopo la morte di Secchia solo<br />

a nome di Longo, I centri dirigenti del Pci nella Resistenza, Roma, Editori Riuniti, 1973.<br />

54 In questo senso può essere utile il confronto effettuato da Gianfranco Petrillo tra gli<br />

approcci storiografici di Secchia, Longo e Amendola nel saggio intitolato Da una svolta<br />

all’altra. Luigi Longo, Pietro Secchia e Giorgio Amendola fra autobiografia, storia di<br />

partito e storia nazionale, in “l’impegno”, a. XXI, n. 1, aprile 2001.<br />

55 P. SECCHIA, I giovani e la fondazione del Partito, cit., p. 6; sul ruolo dei giovani gappisti<br />

cfr. anche ID, Discorso al Comitato centrale della Federazione giovanile comunista italiana,<br />

cit., pp. 75-76. Ma più in generale anche le pp. 85-88.<br />

56 ID, L’avvenire è nelle mani della gioventù, cit., p. 11. Si veda, per completezza, la nota n. 50.<br />

57 ID, I giovani e la fondazione del Partito, cit., p. 6. Sull’importanza di “ascoltare il comandamento<br />

dei nostri caduti” si veda anche P. SECCHIA - C. MOSCATELLI, Prefazione a Il<br />

Monte Rosa è sceso a Milano, cit., per la citazione, p. 22.<br />

58 P. SECCHIA, L’avvenire è nelle mani della gioventù, cit., p. 11.<br />

64 l’impegno

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