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La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti

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operazione con gli israeliani” 37 . L’opinione<br />

di chi scrive è che, a fronte dell’accentuata<br />

propensione filopalestinese dei passati governi<br />

italiani, una più attenta considerazione<br />

degli interessi e delle preoccupazioni di<br />

Israele sia giustificata ed opportuna, e che<br />

non si possa liquidare come meramente strumentale<br />

e opportunistico il cammino che ha<br />

portato Fini ad essere concordemente ritenuto<br />

“uno dei politici più filoisraeliani in<br />

Europa” 38 .<br />

Del tutto inopportuno, però, deve ritenersi<br />

il comportamento tenuto da Berlusconi<br />

nel giugno 2003, quando, durante una visita<br />

in Medio Oriente fatta in preparazione del<br />

semestre di presidenza italiana dell’Unione<br />

europea, si è rifiutato di incontrare Arafat, a<br />

dispetto della decisione di non interrompere<br />

(come richiesto dal governo americano) i<br />

rapporti diplomatici con il presidente del-<br />

Valter Coralluzzo<br />

l’Anp assunta in sede comunitaria. E altrettanto<br />

inopportune sono state le successive<br />

dichiarazioni con cui lo stesso Berlusconi e<br />

il vicepremier Fini hanno manifestato comprensione<br />

per la decisione di Israele di costruire<br />

un muro di protezione lungo il confine<br />

con la Cisgiordania occupata e a Gerusalemme<br />

est 39 - dichiarazioni che hanno costretto<br />

il ministro degli Esteri Frattini a intervenire<br />

pubblicamente per ribadire la posizione<br />

contraria dell’Unione europea 40 , ciò<br />

che tuttavia non è servito ad evitare che il<br />

leader della Lega araba, Amr Moussa, disertasse,<br />

in aperta polemica con l’Italia, la VI<br />

Conferenza ministeriale euro-<strong>mediterranea</strong><br />

tenutasi a Napoli nel dicembre 2003, al cui<br />

successo la presidenza italiana aveva affidato<br />

le proprie speranze di rilancio del processo<br />

di Barcellona 41 .<br />

È un fatto, però, che in sede Onu l’Italia,<br />

37 E. GRECO, op. cit., p. 61.<br />

38 Le tappe più significative del percorso di avvicinamento allo stato ebraico compiuto<br />

da Fini sono state la “condanna esplicita, definitiva e senza appello di ogni forma di antisemitismo<br />

e di antiebraismo anche se camuffati con la patina propagandistica dell’antisionismo<br />

e della polemica anti-israeliana” contenuta nelle tesi del Congresso di Fiuggi, l’omaggio<br />

alle vittime delle Fosse Ardeatine e il pellegrinaggio ad Auschwitz e, da ultimo, le solenni<br />

dichiarazioni sulle “pagine vergognose” della Rsi e sulla parte avuta dal fascismo nell’“epoca<br />

del Male assoluto” che ha prodotto lo sterminio degli ebrei rilasciate in occasione della visita<br />

al Museo dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme nel novembre 2003 - dichiarazioni di<br />

tenore ben diverso rispetto alle frasi su Mussolini che “non ha mai ammazzato nessuno”<br />

e che “mandava gli oppositori al confino” sfuggite a Berlusconi nel corso di un’intervista<br />

concessa al settimanale britannico “The Spectator” solo un paio di mesi prima (cfr. MARCO<br />

TRAVAGLIO, Il Cavalier gaffe: sciocchezzario del 2003, in “Avvenimenti”, n. 50, gennaio<br />

2004).<br />

39 “I muri non piacciono a nessuno - queste le parole di Fini -, neppure a me. Negare, però,<br />

che questa barriera sia stata concepita come autodifesa sarebbe ignorare la realtà. È vero,<br />

anche l’Onu l’ha contestata, ma bisogna capire le ragioni di tutti, sarà il tempo a dire se si<br />

tratta di un’azione efficace o no” (“<strong>La</strong> Stampa”, 11 novembre 2003, p. 3).<br />

40 <strong>La</strong> posizione europea riguardo al muro israeliano, resa esplicita dalla dichiarazione finale<br />

del vertice dei capi di stato e di governo del 17 ottobre 2003, era che questa barriera pregiudicava<br />

i futuri negoziati tra israeliani e palestinesi e rendeva materialmente impossibile l’attuazione<br />

di una soluzione fondata sulla coesistenza di due stati.<br />

41 Cfr. MICHELE COMELLI, Il semestre di Presidenza italiana, in A. COLOMBO - N. RONZITTI<br />

(a cura di), L’Italia e la <strong>politica</strong> internazionale. Edizione 2004, cit., p. 127.<br />

16 l’impegno

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