La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti
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Pietro Secchia, i giovani e il valore dell’esempio nell’esperienza formativa<br />
1911, quando “combatterono decisamente<br />
contro la guerra libica che non fu con eguale<br />
decisione osteggiata e combattuta dal<br />
Partito socialista, così come essi lottarono<br />
qualche anno dopo contro la prima guerra<br />
mondiale e contro l’intervento armato dell’Italia<br />
in un sanguinoso conflitto che, malgrado<br />
tutte le mascherature nazionaliste, era<br />
chiaramente imperialista” 34 , oppure quando<br />
“nelle elezioni del 1919 aveva[no] preso posizione<br />
per la partecipazione alla lotta elettorale<br />
e non per l’astensionismo bordighiano”<br />
35 e ancora egli annovera tra i meriti della<br />
Federazione giovanile la posizione di mediazione<br />
e di collegamento tra le due principali<br />
correnti interne al Psi - quella ordinovista<br />
e quella del Soviet di Napoli - al momento<br />
della costituzione del Partito comunista 36 .<br />
I giovani, sul finire degli anni dieci, avevano<br />
ben chiaro che il problema della “rivoluzione<br />
proletaria era all’ordine del giorno e<br />
che occorreva dare vita al più presto al Pci,<br />
cioè a un partito capace di dirigerla per guidare<br />
le masse all’insurrezione e alla vittoria”<br />
37 . In ultima analisi i giovani che Secchia<br />
addita ad esempio sono un’avanguardia organizzata,<br />
fortemente inquadrata in un’ottica<br />
di classe, determinata, radicale ma non<br />
estremista, disposta al sacrificio e pacifista 38 .<br />
E furono i giovani ad “assicurare sviluppo<br />
e robustezza al nuovo partito” 39 oltre a costituirne<br />
i nuclei dirigenti. Secchia nota co-<br />
34 Ibidem. <strong>La</strong> lotta della Fgs contro la guerra altrove viene definita “eroica” (P. SECCHIA,<br />
Fronte unico della gioventù, cit., p. 103).<br />
35 ID, I giovani dalla fondazione del Pci alla Resistenza, rapporto tenuto a Livorno il 10<br />
luglio 1971 al convegno promosso dal Comitato per il cinquantesimo anniversario di fondazione<br />
del Pci sul tema Le giovani generazioni nella storia del partito, ora in Id, Lotta<br />
antifascista e giovani generazioni, cit., p. 154.<br />
36 Ibidem.<br />
37 Idem, p. 155.<br />
38 Scrive Secchia: “Mi limito a sottolineare che, dalla sua fondazione avvenuta nel 1907<br />
e fino al 1921 la Federazione giovanile socialista si era caratterizzata per la sua tenace, coraggiosa<br />
lotta antimilitarista contro la guerra e per la pace. Si può ben dire che questo sia stato<br />
il filo conduttore dell’azione <strong>politica</strong> della Fgs, azione svolta non soltanto in tempo di pace,<br />
ma durante la guerra libica e nel corso della Prima guerra mondiale. Di quest’attività il Psi,<br />
partito d’ordine, si disinteressava quasi completamente” (idem, p. 162). Un passaggio<br />
sull’antimilitarismo della Fgs, col riconoscimento anche dei suoi limiti - viene definito “anarchicheggiante”<br />
-, si trova anche nel discorso al Congresso della Fgci di Bologna del febbraio<br />
1950 (P. SECCHIA, Fronte unico della gioventù, cit., p. 103). Sul pacifismo invece va detto<br />
che la concezione della pace di Secchia è compiutamente leninista: il suo non è un pacifismo<br />
assoluto. Afferma Secchia davanti ad una platea di giovani, nella sede appena citata: “Imparammo<br />
che non si poteva essere contro tutte le guerre e tutte le lotte armate. Imparammo<br />
che vi sono delle guerre ingiuste e delle guerre giuste. Fu giusta e sacrosanta la guerra di<br />
liberazione contro il fascismo. Giuste e sacrosante sono le guerre per la libertà e per l’indipendenza<br />
dei popoli, ed anche oggi tutta la nostra solidarietà ed il nostro saluto fraterno va ai<br />
popoli dell’India, del Vietnam e degli altri paesi sfruttati ed oppressi dall’imperialismo” (idem,<br />
pp. 103-104). Ancora, in altra sede, unendo il valore dell’esempio alla notazione storica,<br />
Secchia afferma che “la Federazione giovanile socialista prese parte alla lotta contro la guerra<br />
imperialista del 1914-18. Centinaia di giovani socialisti sfidarono allora le condanne dei<br />
tribunali militari per tenere alta la bandiera della pace, della lotta contro la guerra, per tenere<br />
alta la bandiera del socialismo” (P. SECCHIA, I giovani e la fondazione del Partito, cit., p. 2).<br />
39 ID, I giovani dalla fondazione del Pci alla Resistenza, cit., p. 156.<br />
a. XXVII, n. s., n. 1, giugno 2007 61