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La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti

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volte in “crimini politici”. L’amnistia portò<br />

ad una significativa riorganizzazione dei<br />

fuorusciti in Cecoslovacchia, compresi quelli<br />

che lavoravano alla radio.<br />

Come abbiamo visto, la composizione del<br />

collettivo della radio, come veniva chiamato,<br />

comprendeva inizialmente cinque persone.<br />

Di queste, due furono trasferite quasi<br />

subito in altri paesi nel maggio 1951. Francesco<br />

Nulchis, la cui voce era decisamente<br />

adatta per la radio, fu trasferito in Ungheria,<br />

dove lavorò per molti anni a Radio Budapest.<br />

Vincenzo Guarisco si spostò in Polonia,<br />

a Radio Varsavia 16 . Sebbene non sia<br />

completamente chiaro quando incominciò a<br />

lavorare per “Oggi in Italia”, Natale Burato<br />

a un certo punto raggiunse il gruppo all’inizio<br />

del 1951. Burato lavorò per “Oggi in Italia”<br />

sia come tecnico che come addetto alla<br />

produzione per vari anni, con una lunga parentesi<br />

provocata dal suo soggiorno a Mosca<br />

in quanto allievo alla scuola centrale di<br />

partito. Nel giugno del 1951 Antonio Natoli<br />

(Casoli) arrivò in Cecoslovacchia per unirsi<br />

alla redazione. Natoli era stato per un breve<br />

periodo in prigione a causa di un articolo<br />

pubblicato nel giornale “<strong>La</strong> Lotta”, da lui<br />

diretto, ma quando arrivò non c’erano cause<br />

penali contro di lui 17 . Natoli è, quindi, il<br />

primo esempio di un giornalista esperto<br />

mandato dal Pci per lavorare a “Oggi in Italia”.<br />

Altri sarebbero seguiti 18 . <strong>La</strong> nomina di<br />

Philip Cooke<br />

Natoli sta ad indicare che il Pci teneva in<br />

gran conto “Oggi in Italia” e il suo contributo<br />

alla lotta <strong>politica</strong> del tempo.<br />

Nel 1954, complessivamente, erano quindici<br />

le persone che lavoravano per Radio<br />

Praga e “Oggi in Italia” 19 . I tre fuorusciti politici<br />

che lavoravano per Radio Praga erano,<br />

come già detto, Natale Burato insieme a Giulio<br />

Paggio ed un modenese, Armando Ribaldi.<br />

I dodici che lavoravano per “Oggi in Italia”<br />

erano: Aroldo Tolomelli, Enzo Biondi,<br />

Bruno Montanari, Yvonne Amici, Felice Angelini,<br />

Fausto Govoni, Alessandro Pecorari,<br />

Sergio Cecchini e Paola Bertelli (marito e<br />

moglie), Antonio Natoli, Martino Silvestri<br />

e Maria Silvestri. In questo periodo, Tolomelli<br />

era stabilmente il direttore del programma.<br />

È da notare che egli non beneficiò dell’amnistia<br />

del 1953, poiché il suo “crimine”<br />

era stato commesso nel 1948. Enzo Biondi<br />

era stato uno degli insegnanti alla scuola di<br />

partito nel 1952 e perciò aveva, chiaramente,<br />

un discreto livello di educazione. Fu accusato<br />

di aver preso parte all’uccisione di<br />

sette membri della stessa famiglia, azione<br />

questa considerata tra i “delitti comuni” e<br />

di conseguenza non coperta dall’amnistia.<br />

Gli altri, Montanari, Amici, Angelini, Pecorari<br />

e Natoli, erano arrivati tutti in Cecoslovacchia<br />

tra il 1949 e il 1951. Ad eccezione<br />

del Natoli non vi sono al momento notizie<br />

sulle ragioni della loro fuga in Cecoslovac-<br />

16 Per i particolari di questi trasferimenti si veda 100/3, 53, 261, 22.<br />

17 Ulteriori informazioni sulle attività di Natoli prima del suo arrivo in Cecoslovacchia,<br />

come il suo lavoro per la Federazione del Pci di Bologna, si trovano in APCI, 0452 1.732.<br />

18 Della stessa importanza furono i molti giornalisti che acquisirono esperienza presso<br />

“Oggi in Italia” e che poi andarono a finire in posti importanti in Italia. Ad esempio, Enzo<br />

Roggi, che arrivò a Praga alla metà degli anni cinquanta, lavorò per “L’Unità”, dove alla fine<br />

divenne caporedattore. In maniera simile, Paolo Grandi, che lavorava a Praga nei primi anni<br />

sessanta, divenne direttore de “Il Mattino” di Napoli.<br />

19 È anche importante notare che c’erano quattro fuorusciti politici che lavoravano a<br />

Varsavia, tre a Budapest, due a Bucarest e uno a Sofia. Si veda 100/3, 56, 264, 196.<br />

46 l’impegno

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