La politica mediterranea dell'Italia: continuità e cambiamenti
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tività <strong>politica</strong>, che successivamente come<br />
storiografo, ha mantenuto costante l’attenzione<br />
verso i giovani. Un’attenzione che ha<br />
prodotto una corposa mole di discorsi e<br />
scritti nei quali egli, a mio giudizio, consapevolmente<br />
utilizza, citandoli, gli esempi<br />
delle giovani generazioni passate come strumenti<br />
di incitamento alla mobilitazione delle<br />
giovani generazioni del suo tempo.<br />
Egli afferma in questo senso davanti alla<br />
platea dei militanti della Fgci: “Credo che<br />
nello studio delle lotte di ieri e nell’affrontare<br />
i problemi di oggi i giovani comunisti<br />
debbano acquistare ancora maggior slancio”<br />
2 . È questo il valore dell’esempio per<br />
Secchia: un esempio che è anche un metodo<br />
per connettere il passato col presente,<br />
un simbolo politico, un momento di riflessione<br />
su cui parametrare l’azione, un termine<br />
di paragone e di raffronto di cui vivificare<br />
gli aspetti propulsivi e riformare i cedimenti<br />
ed i difetti.<br />
Quello di Secchia è un approccio che potrebbe<br />
apparire sbrigativo dal punto di vista<br />
pedagogico e lo è sicuramente sotto l’aspetto<br />
metodologico, ma Secchia non intende<br />
fare il pedagogo pedante. Il suo è un tentativo<br />
formativo più che pedagogico. È un<br />
percorso volto più che all’educazione culturale,<br />
all’“educazione della volontà”, per<br />
utilizzare una felice espressione di Giorgio<br />
Amendola 3 .<br />
Il problema generazionale<br />
Marco Albeltaro<br />
Ma rivolgersi ai giovani non è facile. È<br />
necessario infatti aver ben chiaro, secondo<br />
Secchia, cosa siano i giovani e cosa si intenda<br />
per “nuove generazioni”.<br />
È proprio in uno dei suoi ultimi scritti 4 che<br />
egli affronta il problema della definizione del<br />
concetto di generazione. Rivolgendosi ai<br />
giovani egli avverte infatti la necessità di<br />
chiarire quale sia il suo approccio al “problema<br />
generazionale”; un approccio che in<br />
realtà viene mutuato da quello per così dire<br />
ufficiale del partito. Nella seconda parte del<br />
volume “Lotta antifascista e giovani generazioni”<br />
Secchia afferma che “la nozione di<br />
generazione alla quale qui ci si riferisce non<br />
è cronologica o statistica, ma <strong>politica</strong>” 5 e poi<br />
specifica il concetto attraverso una lunga<br />
citazione togliattiana nella quale il segretario<br />
del Pci sottolineava come solo l’omogeneo<br />
cambiamento degli orientamenti ideali<br />
e pratici possa essere determinante per il<br />
passaggio da una generazione all’altra 6 . Discutere<br />
del ruolo che una determinata generazione<br />
assume, o sta assumendo, o assumerà<br />
nella società non deve però far dimenticare,<br />
secondo il comunista biellese, che il<br />
concetto di conflitto tra le generazioni non<br />
deve essere inteso in contrapposizione o in<br />
sostituzione a quello di lotta fra le classi 7 . È<br />
infatti quest’ultima ad essere “la forza mo-<br />
2 P. SECCHIA, L’ideale della gioventù, conferenza tenuta a Roma al Teatro Adriano in<br />
occasione dell’apertura della “Campagna per il tesseramento della Fgci” per il 1954, Roma,<br />
1954, Tip. Eti, p. 43.<br />
3 GIORGIO AMENDOLA, Prefazione a AA. VV., I compagni. <strong>La</strong> storia del Partito comunista<br />
nelle “storie” dei suoi militanti, a cura di Enzo Rava, Roma, Editori Riuniti, 1971, p. XIV.<br />
4 P. SECCHIA, Lotta antifascista e giovani generazioni, cit., nella seconda parte del volume<br />
intitolata Giovani generazioni, p. 123 e ss.<br />
5 Idem, p. 123.<br />
6 Cfr. PALMIRO TOGLIATTI, Intervento al Comitato Centrale del Pci, 9 giugno 1961, in<br />
ibidem.<br />
7 P. SECCHIA, Lotta antifascista e giovani generazioni, cit., p. 124.<br />
56 l’impegno