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Testo - Antonio Ferrazzani

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Era il novembre del '40, e l’Italia cercava di intercettare il traffico<br />

inglese fra l'Europa e la Grecia. Quella riunione tenuta sul<br />

Crispi era intesa a decidere la dislocazione di una squadriglia di<br />

barchini esplosivi nel Dodecanneso. Per attaccare la base cretese<br />

di Suda, per la quale transitava solitamente molto naviglio inglese.<br />

Era stato un discorso particolareggiato quello che mi era capitato<br />

di ascoltare. Gli animi erano esagitati per il fallimento del<br />

primo e del secondo tentativo di forzare la base britannica qui nel<br />

porto di Alessandria. Bruciavano sia la perdita dell' Iride che quella<br />

del Gondar. Due sommergibili che sarebbe stato difficile dimenticare<br />

e sostituire.<br />

Per non parlare dei morti. Degli “eroi caduti”, si diceva allora.<br />

Quando arrivai alla tenuta Salviati, a Bocca del Serchio - durante<br />

una licenza di poche ore - prima mi fu detto di allontanarmi e<br />

poi fui preso in custodia. Temevano che fossi una spia. Fui portato<br />

a bordo e interrogato da Borghese, che era al momento l'ufficiale<br />

in comando. Le bettoline erano tra i canneti, a meno di un<br />

chilometro dalla foce del fiume. Era all'interno di quelle bettoline<br />

che si montavano i “maiali”. Quando gli spiegai i motivi della mia<br />

presenza nei pressi della palazzina, e il modo in cui ero venuto a<br />

conoscenza dei piani, mi disse che rischiavo la fucilazione per<br />

quello che avevo fatto. La mia poteva essere considerata un'azione<br />

di spionaggio ai danni della Regia Marina.<br />

Comunque, per punizione, mi avrebbe fatto raggiungere il<br />

fronte più vicino.<br />

Io risposi: “Non sono in guerra per niente, Comandante. Voglio<br />

combattere nelle motosiluranti. Memento audere semper.”<br />

Lui non disse nulla ma mi guardò fisso. Così rimasi agli arresti per<br />

un paio di giorni e poi fui preso in forza. Non ho mai saputo se<br />

fosse stata Buccari o D'Annunzio a farmi accettare. So solo che<br />

Borghese impiegò un paio di minuti a farmi avere il trasferimento<br />

tramite una linea d'emergenza che a Bocca arrivava a un telefono<br />

da campo con la manovella spezzata e malamente rimessa insieme.<br />

Da quel momento non vi è giorno che mi sia completamente<br />

scivolato di dosso di tutto quel periodo della mia vita. Non vi è<br />

nulla di significativo che prima o poi non torni alla mia memoria.<br />

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