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Testo - Antonio Ferrazzani

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Nella vita vi sono cose che potrebbero essere pacificamente<br />

definite incommensurabili con noi. Non ci riesce di sistemarle nel<br />

nostro animo, nella nostra intelligenza. Cose a cui non siamo capaci<br />

di prendere le misure per trovarvi un posto adeguato. Esse<br />

esulano, oltre che dalla nostra esperienza, dal nostro stesso sistema<br />

di comprensione.<br />

La morte di Farouk era una di quelle.<br />

Continuava ad avere il ragazzetto davanti agli occhi, a rammentarne<br />

i lineamenti, la voce a tratti un po' gracchiante. L'ingenuo<br />

sorriso accattivante di bambino. La fanciullesca malizia. Le mani a<br />

volte sudicie.<br />

Farouk rimase al suo fianco l'intera giornata senza poter far<br />

nulla per staccarsene. Non solo da lui e dalla sua morte, ma anche<br />

dalla propria stupidità. Era evidente che il piccolo targhi, disperato<br />

per la scomparsa del fennec, aveva fatto notte tempo un tentativo<br />

per ritrovarlo. Ed era partito dal ciuffo di palme presso le quali il<br />

giorno prima avevano trovato le feci calcificate.<br />

Ma come aveva potuto credere che fosse stato Hassan a ucciderlo?<br />

Forse il “turco” neanche aveva ucciso il fennec.<br />

L'uomo aveva altro da fare, altro a cui pensare. Solo la sua<br />

mentalità razzista aveva potuto immaginare una tale possibilità.<br />

Ricordando la scena, ora comprendeva lo sguardo di Amina. Non<br />

aveva neanche lei pensato davvero che Hassan avesse ucciso Farouk.<br />

Era stato un gioco dell'immaginazione, un escamotage per<br />

aggirare il dolore, per fuggire l'ignoranza dei fatti. L’assoluta cecità<br />

di quel tragico momento.<br />

Quell'omicidio, quella “vendetta”, era frutto dell’ immaginario<br />

contemporaneo. Anzi delle moderne tecnologie. Non c'entrava<br />

per nulla la crudeltà araba, o il “barbaro costume desertico”. Quell'assassinio<br />

rientrava nel contemporaneo universo tecnologizzato,<br />

non in quello dei souk affollati, e delle carovane così puzzolenti da<br />

essere “annusate” a chilometri di distanza. Un Farouk vuotato dei<br />

suoi organi, un corpo oggetto di commercio per una moderna sostituzione<br />

di organi – in una clinica probabilmente “occidentale”,<br />

da ricercarsi sul suolo africano o nel cuore dell'Europa - era “suo”<br />

non di Hassan il “turco”.<br />

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