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Testo - Antonio Ferrazzani

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che era il posto dove avrei voluto vivere. E appena ho potuto, ho<br />

lasciato il disagio del benessere.<br />

Forse questa città per me è ancora tutta da conquistare, come<br />

accadeva quando ero in guerra e gli obiettivi più importanti per il<br />

Regio Stato Maggiore erano Alessandria, Gibilterra e Malta.<br />

Non mi dite che sto esagerando, o che ho esagerato. Lo so, il<br />

mio è un gesto estremo, di altri tempi. Di altre mentalità. So quello<br />

che pensano gli altri. Forse è anche il gesto di un vecchio rimbecillito.<br />

Lo so.<br />

Effettivamente mi sembra che il mondo sia sfuggito di mano<br />

alle ultime generazioni.<br />

Non che esso si voglia davvero vendicare dello scempio di cui<br />

a volte è stato fatto oggetto. Sarebbe un vuoto antropomorfismo<br />

di maniera con poche o nessuna conseguenza. Ma forse è la gente<br />

che lo vede come qualcosa che avrebbe tutte le ragioni per vendicarsi.<br />

E ne diffida.<br />

E' un inconscio antropomorfismo. Una giusta nemesi dell'immaginario<br />

collettivo.<br />

Si vede il mondo - e la vita stessa - come una trappola in cui si<br />

è cascati per...merito altrui.<br />

E dire che fino a cinquanta, sessanta anni fa eravamo su di una<br />

terra che dava frutti, e animali, e che, miniere a parte, si lasciava<br />

privare dei propri tesori quasi di buon grado. Aveva qualcosa di<br />

simile a un volto, una sua individualità. Vi era anche della grazia.<br />

Una serpeggiante delicatezza, a volte. Vi era chi sul suo ciglio coglieva<br />

tramonti e arcobaleni.<br />

La terra in fin dei conti era amata, ne avevamo grande fiducia.<br />

E il sole non era lì pronto a sfruttare il buco nell'ozono per cuocerci<br />

come uova in camicia.<br />

Ora la vecchia terra è un grosso sasso, fragile nello spazio. Sulla<br />

possibile traiettoria di altri corpi celesti che uno di questi giorni<br />

forse la colpiranno come palle di cannone. La bombarderanno<br />

come immagino si faccia con gli atomi, in una estrema forse ultima<br />

collisione.<br />

Un luogo che di volta in volta può rivelarsi pericoloso e inquinato.<br />

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