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Testo - Antonio Ferrazzani

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futuro e il mare di speranza che esso contiene. Poi si ricomincerà<br />

a scrivere la storia rivoluzionaria. Una storia di felicità che parta<br />

dall’anno zero.<br />

Ma questa è una contraddizione in termini. Dimostra che una<br />

storia è necessaria. Principalmente alla psicologia del singolo individuo.<br />

Senza storia non si vive. Noi siamo storia; intrecciata, generata<br />

dalla storia più generale che è alle nostre spalle.<br />

Per quanto se ne possa dir male, senza la storia la nostra mente<br />

vacilla, il senso della vita si assottiglia. Può addirittura accadere che<br />

non siamo più noi stessi. La frase potrebbe essere: “Il nostro futuro è<br />

possibile solo se siamo coscienti di cosa sta alle nostre spalle”.<br />

Delle nostre radici.<br />

La storia è anche memoria ed esistenza del mondo fisico.<br />

Spesso i luoghi non si ritrovano, al massimo si rivisitano per acquistare<br />

una certa coscienza di quanto avevamo immaginato, che<br />

cioè non esistono più. Un luogo non si può rivisitare perché non<br />

esiste due volte. Può essere solo rivisto con la memoria, con la<br />

nostra malinconica immaginazione. Al massimo, ancora goduto<br />

con la fantasia.<br />

Cosa accade se un luogo è distrutto, annichilito? Cancellato,<br />

eroso via? Si direbbe che ne rimane la memoria, la storia. Essa ci<br />

attira con la sua nostalgia.<br />

Ma se la memoria muore? Se la Storia scompare? Anche la geografia<br />

ha serie difficoltà.<br />

La Storia è un problema, allora. Perché la gente - lo sappia o<br />

no - ha bisogno del passato di quanto la circonda. E ha bisogno di<br />

miti. Di profondità a cui aggrapparsi e degli stessi luoghi dei miti.<br />

Spesso molto di quanto è importante per un uomo è accaduto<br />

“prima”. La distanza temporale decanta gli elementi essenziali, e<br />

da essi anche la sacertà della vita.<br />

E' un mistero. L’uomo è le sue radici. Non sa perché, magari<br />

lo nega. Ma senza radici è di quelle piante che muoiono affogate<br />

dalla più nera desolazione.<br />

La mancanza di storia è disperazione della coscienza. Come se<br />

fossimo agguantati da un terribile quanto interminabile attacco di<br />

agorafobia.<br />

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