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Testo - Antonio Ferrazzani

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etire dai travestimenti loici di un umano raziocinare tanto spesso<br />

così poco umano.<br />

Invidiò lei e sua madre, come spesso gli capitava di fare.<br />

Come sottofondo di tali pensieri vi era stato il disagio della<br />

propria estraneità ai luoghi; e la qualità notturna del momento, che<br />

in un baleno poteva tradurre la breve gita nell'ultima tragedia della<br />

sua vita. Si diceva che il Cairo fosse una delle capitali più sicure del<br />

mondo, e che l'Egitto fosse una terra ospitale quanto poche, ma a<br />

tagliare la gola di un khafir ci vuole un tempo ancora più breve che<br />

a sottolineare la mitezza di una popolazione.<br />

Presto si era sentito come al centro di un mare di sabbia. Non<br />

che fosse facile paragonare il mare dell'acqua con quello della sabbia.<br />

E aveva cominciato ad aggirarsi, un po' smarrendovisi, in percorsi<br />

che lo avevano assorbito e che presto lo avevano svuotato.<br />

Quindi gli era sembrato d'avere finalmente sonno. E s'era affrettato<br />

a casa per infilare lo stretto passaggio che, apertosi ormai davanti<br />

a lui, gli avrebbe permesso di scivolare fino al cuore della<br />

notte.<br />

Era stato solo un breve incontro. Di ritorno a casa s'era addormentato<br />

immediatamente.<br />

Trascorso qualche giorno, Morfeo gli aveva ancora negato il<br />

suo abbraccio. O fu addirittura la curiosità di tornare in quel posto,<br />

il desiderio di un'altra gita notturna, a fargli quello scherzo?<br />

Fosse una o altra di quelle cose, presto si ritrovò in macchina, che<br />

scivolava alla volta del piccolo edificio sacro.<br />

Quella notte però non vi era la solitudine ad attenderlo.<br />

Gli parve di riconoscere immediatamente la macchina. Aveva<br />

già visto quella Renault 4 color senape che aveva uno specchietto<br />

retrovisore deformato. Ma se seppe di aver già visto l'auto, non fu<br />

in grado di ricordare a chi appartenesse.<br />

La prima reazione fu di fastidio. Aveva sentito il bisogno di<br />

quella visita al nulla, e trovare quell'ombrosa dimora dell’assenza<br />

già occupata lo disturbava.<br />

E chi c'era nel piccolo edificio? Amici o nemici?<br />

Ma come faceva a non rammentarsi dove aveva visto la Renault?!<br />

Si incontravano dappertutto quelle vetture di ispirazione<br />

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