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Testo - Antonio Ferrazzani

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le cui donne a volte neanche riescono a trovare nel deserto un solo<br />

stecco per accendere il fuoco.<br />

Per quanto facesse, non gli riusciva di cogliere mai nomi di<br />

luoghi sulle labbra del ragazzo. Doveva essere qualcosa che gli avevano<br />

imposto Amina o altri, e che serviva alla sua incolumità.<br />

Bisognava che non fosse conosciuta la sua provenienza. Solo in<br />

un'occasione Farouk aveva nominato il Kaouar e Bilma, raccontando<br />

che la sua famiglia l'anno precedente si era procurata sale e<br />

datteri in quella regione. E gli aveva anche descritto come la carovana<br />

fosse stracarica di miglio, sorgo, zucchero, tè e carne secca.<br />

Quando non gli riusciva con la parola, si aiutava con le mani o<br />

interrogava da una stanza all'altra Amina per sapere come dovesse<br />

indicare una cosa o l'altra in francese. Amina ci pensava un po',<br />

poi, sbattendo una sedia o grattando il fondo di una pentola, rispondeva<br />

secca, gutturale, e Farouk ripeteva a mala pena il vocabolo<br />

o l'espressione. Quel giorno parlarono di animali e di emorroidi:<br />

come ignorare l'argomento, date le condizioni di precaria<br />

pace appunto a causa di quell'inconveniente di cui Hassan soffriva?<br />

Alla fine gli venne in mente di raccontare al ragazzino la fiaba<br />

di Pollicino e dei suoi fratelli. Di come essi avessero fatto ritorno<br />

a casa seguendo i sassolini bianchi che il furbo ragazzetto aveva<br />

lasciato cadere lungo la strada.<br />

Fu necessario uno sforzo lungo ma allo stesso tempo piacevole<br />

prima che il ragazzetto comprendesse davvero la storiella e ne<br />

capisse lo spirito. Ma alla fine Farouk sembrò apprezzare il racconto,<br />

e rise per un po' fra sé. E, volendo dire a sua volta qualcosa,<br />

gli parlò delle feci calcificate che si incontravano a volte nel deserto,<br />

o degli escrementi di alcuni animali che si riconoscevano a<br />

prima vista e dalla cui presenza si poteva poi giungere a catturare<br />

le bestie e a mangiarle. Fu una mattinata strana ma molto gradevole,<br />

nel segno della fantasia occidentale di Pollicino e dei suoi fratelli<br />

trapiantata in Africa, ma anche una mattinata in cui il ragazzo<br />

evocò un po' della propria storia, rivisse il proprio mondo fatto di<br />

cammelli, di grandi spostamenti, di commercio, e di episodi di<br />

caccia in cui l'astuzia umana veniva alla fine premiata.<br />

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