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Testo - Antonio Ferrazzani

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Aveva avuto modo di farne l'esperienza presso parenti ed amici.<br />

Prima che si parlasse di “grani alla Von Clausewitz”, nessuno<br />

s'era mai sognato di trattare apertamente di quel piatto. E di richiederne<br />

o di inviarne le modalità di preparazione. In seguito alla<br />

mutazione nominale (forse meglio: alla trasmigrazione nella nuova<br />

area bellico-storicistica ?!?), la ricetta era andata letteralmente a ruba<br />

nei salotti solitamente frequentati dalla sua famiglia, ed alle<br />

mense più eleganti e immacolate. Quasi che il manicaretto volasse<br />

ora cieli superiori, ricco della forza della nuova relazione semantica.<br />

Con la potenza di rinnovate ali in grado di sbatacchiare in gole<br />

virili use alla scia di molti calici; o appena frusciare - lievemente<br />

remiganti – fra i pomelli appena arrossati dal vino dolce di signore<br />

della migliore e più castigata società.<br />

Migrazioni avvengono quando meno ce lo aspettiamo. Migrazioni<br />

oggettuali o di senso. Trasferimenti di significanza. Migrazioni<br />

nuove, rinnovate, immediatamente riconoscibili e non. Perché<br />

tali migrazioni a volte si colgono subito, a volte sono inattese,<br />

e si realizzano solo con il tempo e con l’approfondirsi dell'esperienza.<br />

Che possono tramutarsi in provocazioni poiché ci sfidano<br />

a rintracciarne gli a volte difficili percorsi. Come aeroplani di cui<br />

non sia semplice risalire alla pista di decollo.<br />

Fatto sta che sotto i nostri occhi, alle nostre orecchie, il nostro<br />

universo cambia, a volte impensatamente. E noi dobbiamo fare i<br />

conti con la nuova realtà. Una dichiarazione banale, una “statuizione”<br />

ovvia, che tuttavia ci obbliga di continuo alla fatica del cuore<br />

e della mente. Impensatamente.<br />

Un giorno, mentre era nella sua camera, gli parve d'avvertire<br />

un movimento al di là d'una delle finestre della casa di Mulid, al<br />

piano all'altezza del suo.<br />

Il vano, non grande, era coperto da una mashrabija in cui era<br />

stata ricavata una piccola finestra a due ante. Ora la finestrina era<br />

semiaperta, e a lui sembrò di scorgere un volto incorniciato dal riquadro.<br />

Rimase con lo sguardo fisso in quella direzione. E l'ombra<br />

femminile, quasi avesse compreso la sua incapacità di metterla a<br />

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