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Testo - Antonio Ferrazzani

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altre due sono 'Bukra (domani) e Malesc (non importa). Così dicono<br />

in molti.<br />

E sono certo che ci imbatteremo presto anche in queste.<br />

Ti dirò che, a parte i severi giudizi di Mulid al riguardo dell’<br />

''industria sanitaria” locale - che non mi sento di condividere non<br />

avendola mai neanche sfiorata! -, il nostro vive una tensione quotidiana<br />

quanto lancinante. E’ innamorato come un gatto, ma è anche<br />

convinto che, per quanto si possa entrare in ospedale per la<br />

più difficile delle operazione e magari superarla con successo, è<br />

facile non uscirne più per la dimenticanza da parte del chirurgo di<br />

un po’ di metri di garza, o per un paio di pinze “parcheggiate” nel<br />

capace grembo di una ferita.<br />

O per le complicazioni della più stupida delle broncopolmoniti<br />

divenuta doppia per la sosta in un corridoio ricco quant'altri mai<br />

di correnti d’aria, dove sei stato parcheggiato perché le corsie erano<br />

sovraffollate.<br />

L'intervento è riuscito, la terapia sarebbe la più azzeccata, la<br />

scienza è orgogliosa dei propri progressi. Ma il malato è morto.<br />

Forse accade... per imponderabili esigenze statistiche!<br />

E Mulid sghignazza con occhi disperati, il corpo e l’anima doloranti<br />

fra la crudele tenaglia dell’amore da un lato, e della casistica<br />

riportata con grande evidenza dai giornali scandalistici della città.<br />

L’uomo gesticola, sorride, singhiozza quasi dalla cortesia.<br />

Strizza prima un occhio e poi l'altro - quando non si sbaglia e li<br />

strizza tutti e due -, e quindi si rimette alla mia bontà.<br />

Per il mio amico alessandrino è così. La vita può non essere<br />

tragica in se stessa; anzi a volte si dimostra perfino piacevole -<br />

quando non addirittura prodiga di distrazioni con la servitù -, ma i<br />

più importanti atti umani possono avere un cuore perverso. Bisogna<br />

stare attenti, non correre i rischi che si possono evitare.<br />

Quando poi la sua perplessità raggiunge lo zenith, e gli argomenti<br />

vengono a mancare alla sua fantasia e le parole alle sue labbra,<br />

egli dice con semplicità: Forse saranno i jinn malefici. Chissà!<br />

Perché per una sorta di invidia ontologica - un peccato assolutamente<br />

diabolico quanto originale - esistono perfidi spiritelli, se-<br />

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