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Testo - Antonio Ferrazzani

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Così Janssen e Van De Pest, incoraggiati dalla promettente<br />

borsa della Cooperativa DKLM che gestiva la maggior parte di<br />

quei vivai, decisero di far partire la loro ricerca da un punto situato<br />

molto più in basso della ‘barba di Noè’.<br />

Come gli scazzoni avessero fatto a doppiare il Capo Grenen a<br />

nord di Skagen in Danimarca, e come avessero percorso prima il<br />

Kattegat e poi lo Skagerrak, a loro interessava poco o nulla. Il fatto<br />

stesso che quel pesce avesse raggiunto i vivai olandesi del Friesen<br />

Wad bastava a stabilire un punto di partenza sufficientemente<br />

sicuro, fermo.<br />

La seconda mossa fu prima ipotizzata da Janssen e poi testata<br />

sul campo. Così si giunse alla scoperta del collegamento fra scazzoni<br />

e lamprede.<br />

Gli scazzoni - ci si era accorti dopo alcune accurate ispezioni -<br />

erano i primi pesci a venire a galla, morti e già puzzolenti. Con i<br />

segni dei morsi delle lamprede sul corpo in prossimità delle zone<br />

più “dorate” dei loro fianchi. Non ci volle molto a quel punto per<br />

scoprire che le lamprede entravano nei vivai attaccate agli scazzoni.<br />

Che servivano loro da cavallo per superare gli sbarramenti dei<br />

vivai.<br />

Un metodo ingegnoso. Non saprei dire se nuovo nella storia<br />

ittica, ma certamente praticato in quella degli umani.<br />

Con la mente si va subito al cavallo di Troia.<br />

E le fasi di tale fenomeno furono ricostruite come segue.<br />

Nella prima fase, per un misterioso impulso erratico, il fine degustatore<br />

di Idothea si era “nordicizzato” lasciandosi alle spalle il<br />

Baltico e, compiendo il lungo faticoso tragitto peri-danese, aveva<br />

raggiunto il Mare del nord. Più precisamente, le basse acque del<br />

Frisen Wad, nelle quali - proprio a ridosso della costa - si sviluppano<br />

i vivai ittici. A questo punto gli scazzoni, percorrendo i tratti<br />

perimetrali, accedevano alle posizioni più agevoli di varco e, con<br />

l’aiuto della corrente marina e delle onde, saltavano dall’altra parte<br />

per nutrirsi non solo di cocktail a base di crostacei ma anche dei<br />

sugosi banchetti sciorinati con assoluta puntualità e interessata cura<br />

dagli operatori del vivaio.<br />

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