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Testo - Antonio Ferrazzani

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Bastava attendere. Star zitto e attendere. Come fa un portiere<br />

d'albergo a cui si offra una mancia tropo generosa. Resta a fissarci<br />

per sapere quale problema debba risolvere.<br />

Lui doveva fingere d'essere tutto quello e attendere. Per poi reagire.<br />

Questa volta sì.<br />

Il discorso andò avanti fra battute e reminiscenze, nomignoli e<br />

risatine, animato da qualche incoraggiante pacca sul suo braccio.<br />

L’uomo non rifuggiva, quel giorno, dal contatto fisico. Poi, a coronamento<br />

di tutto:<br />

- Fra l’altro io non parlo che il francese e un po’ di inglese, oltre<br />

l’italiano. Così, vorrei mandargli a dire di tenersi lontani dalle<br />

coste d’Africa, a quelli lì. Ma non so se mi riuscirà di farlo per iscritto<br />

senza incappare in una di quelle pessime figure...Al momento<br />

non dispongo di un interprete.<br />

Dire qualche sciocchezza in un'altra lingua, a tavola o al bar, è<br />

una cosa diversa dallo scrivere una lettera.<br />

Il sole improvvisamente dardeggiò su di lui. Ecco dove voleva<br />

arrivare. L’aveva confessato con l’eleganza di chi è abituato a dire<br />

le più grandi castronerie senza tema di smentita. Per il solo fatto<br />

d'essere se stesso. Conosceva un po’ di francese, l’imbecille: abbastanza<br />

per farsi capire dagli squallidi personaggi che lo circondavano.<br />

Sapeva anche una cinquantina di parole di inglese: che pronunciava<br />

come un arabo ubriaco. E a quel punto, con non-chalance,<br />

gli aveva comunicato d'aver bisogno di un traduttore.<br />

Sapeva benissimo che lui parlava - oltre al francese - l'inglese, il<br />

tedesco, e l'olandese. Se n'era certamente ricordato nel momento<br />

in cui aveva voluto evitare di mettere la mano al portafogli e<br />

spendere una manciata di sterline per la traduzione della sua “lettera”.<br />

A quel punto doveva essersi ricordato anche di Vij.<br />

Più di una volta gli aveva accennato a quanto poco servisse il<br />

titolo di studio di Corrie - una laurea in tedesco e in russo. Gli interpreti,<br />

i traduttori sono dei nessuno. Soltanto ombre. “Le lingue<br />

servono se appoggiate a una materia davvero professionale”. Meglio<br />

ancora se tecnica tout-court. Un ingegnere che conosca il tedesco<br />

e il russo è qualcuno. Magari anche un medico. Ma, così, la<br />

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