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Testo - Antonio Ferrazzani

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Non gli era mai piaciuto. Un individuo freddo, sfuggente; dall'intelligenza<br />

tanto più limitata perché convinta d'essere sempre in<br />

controllo della situazione. Quel giorno i corrugati guanciotti s'arricciavano<br />

benevoli, in un sorriso che non si era mai degnato di rivolgergli<br />

fino a quel momento. E gli parve che gli occhi lo accarezzassero.<br />

Nella conversazione vi era un'incoraggiante nota di levità<br />

che voleva suggerire confidenza, che alludeva a una fiducia<br />

amicale. Come a creare dal nulla l'atmosfera di una consuetudine<br />

che li avesse visti frequentarsi spesso e cordialmente.<br />

Lui, avrebbe dovuto sentirsi avvolto da una ventata di gradevole<br />

profumata vanità? Il Grande Industriale, il Padrone bianco gli<br />

rivolgeva la parola come a un amico più che a un conoscente occasionale?!<br />

Rischiava l’erezione.<br />

Arrivarono gli altri, ordinarono gli aperitivi. E Gaia riprese<br />

l'argomento di quella “invasione della sua privacy” allargandone<br />

un po' i confini - nessuno avrebbe mai saputo se dell'informazione<br />

sui propri affari, o semplicemente della sua fantasia. E ogni tanto<br />

lo guardava con la sottolineata cordialità di un tremolante doppiomento<br />

nel sorriso giallastro.<br />

Quell’uomo era una puttana. Lo sentiva. D’istinto si disse che<br />

non doveva farsi incastrare. Sarebbe stata una fregatura come le<br />

altre. Il grande proprietario del sale altre volte si era divertito a ferirlo<br />

en passant con brevi apprezzamenti. Questa volta voleva fregarlo<br />

in maniera diversa. Forse c’era qualcosa che voleva chiedergli;<br />

qualcosa di utile per l’ ingegneur. Magari in modo che lui la facesse,<br />

e che poi lo ringraziasse anche.<br />

Sarebbe stato un classico. Come un classico, per quella sorta di<br />

gente, era la convinzione che gli altri fossero più stupidi di loro.<br />

La conversazione fluì in attesa dell'ora di cena. Il locale dove si<br />

sarebbero recati era dalle parti di Montaza, una bettola in cui non<br />

si poteva restare più del tempo strettamente necessario per mangiare.<br />

Tanto valeva rimanere lì ad aspettare che giungesse il momento<br />

della cena, magari bevendo Omar Kayam e whisky con<br />

ghiaccio.<br />

Di cosa si trattava? Cosa voleva da lui Gaia?<br />

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