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Testo - Antonio Ferrazzani

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suo parente. D'altro canto nessuno s'arrischiava ad agguantare la<br />

bestiola per la collottola. A detta di Amina, la volta precedente, fra<br />

le ingiurie, era stata ventilata la possibilità che la bestiola avesse la<br />

rabbia.<br />

Poi - come già l'altra volta - la volpetta allargò senza preavviso<br />

le mascelle e la crisi ebbe immediata soluzione. Il riccastro scomparve<br />

lestamente quanto prudentemente dietro la portiera della<br />

Renault, le donne della famiglia ancora eruttando minacce s'allontanarono<br />

verso casa. E, finalmente, Amina e Farouk furono al riparo<br />

sotto il suo tetto.<br />

La donna dapprima mantenne il broncio e rivolse un cipiglio<br />

corrucciato al ragazzo e a lui stesso, e poi, per il buon carattere e<br />

la generosa natura egiziana, scoppiò a ridere.<br />

Omnia munda mundis.<br />

Anzi risero tutti e tre. Insieme e a lungo, davanti a un'abbondante<br />

spremuta di arance che Amina s'era affrettata a fare con i<br />

frutti che Mulid gli aveva inviato per mezzo suo. E poiché vi erano<br />

delle ciambelle acquistate da lui il giorno prima in città, fu quasi<br />

un festino. Anche se non si sapeva se per celebrare lo scampato<br />

pericolo dell'uomo alle fauci del fennec; o quello di Farouk e di<br />

Amina alle grinfie delle megere dirimpettaie; o per il semplice fatto<br />

che le ciambelle fossero scampate ai suoi denti la sera precedente.<br />

E fu un'eccellente colazione poiché - disse la donna - se l'appetito<br />

dà gusto ad ogni vivanda, l'allegria ci mette il pepe.<br />

O lo zenzero, dal momento che erano ciambelle dolci.<br />

Quindi la caraffa dell'aranciata fu vuota, e così anche il piatto<br />

delle ciambelle. Amina, già nel cucinino, vociò che si sarebbe data<br />

da fare, altrimenti quel giorno non sarebbe venuta a capo di nulla.<br />

Farouk non doveva assolutamente uscire, e così anche quel maledetto<br />

animale che di pasticci ne aveva già combinati abbastanza.<br />

Anche lui doveva darsi da fare. Provasse a badare un po' che le<br />

cose andassero per il verso giusto, se non doveva andare in città.<br />

E lui non doveva andarvi.<br />

Per un po' Farouk rimase a giocare con la volpetta rincorrendola<br />

per le stanze, o s’attardò a spulciarne il folto pelo dorato nell'angolo<br />

vicino alla finestra. Poi, stanco di giochi e di ruzzate sul<br />

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