Testo - Antonio Ferrazzani
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Fu come un gioco, preso, lasciato, e ripreso: lungo da essere<br />
estenuante, quel sogno o meglio la percezione di quei personaggi<br />
che apparivano e scomparivano dalla sua vista, lassù al bordo del<br />
pozzo, provocando in lui mille emozioni.<br />
Alla fine sognò che la Polizia militare veniva a concludere<br />
l’incontro arrestando Mulid per quei libracci di medicina che lui,<br />
piuttosto che comprare, rubava nei negozi, nelle università, e nei<br />
musei. La P. M. guidata dal preside dell'Università Americana al<br />
Cairo. Un distinto signore, elegante e composto, che una volta gli<br />
avevano indicato al Pastroudis.<br />
Poi un risveglio più brusco del solito, e la necessità di rinfrescarsi<br />
la gola con un bicchiere di acqua, lo sottrassero alla variegata<br />
compagnia. Rimessosi a letto quei volti non gli apparvero più.<br />
Si girò su di un lato, si voltò sull'altro, ma il sonno sembrò volersi<br />
tenere lontano da lui.<br />
Cosa poteva fare?<br />
Pian piano si stabilì in una sorta di dormiveglia in cui percepiva<br />
il mondo che lo circondava con i suoi rumori e i suoi notturni<br />
scricchiolii, da cui era allo stesso tempo come stretto dalla morsa<br />
di scuri ghiacci, compresso da fibre che si strutturassero intorno a<br />
lui. Come quelle del legno intorno a un nodo.<br />
Lo spettacolo a quel punto cambiò. Il tempo non lo rimandò<br />
più a pomeriggi marzolini, tremanti insieme della primavera appena<br />
iniziata e dei raggi di un sole pomeridiano non ancora caldo.<br />
Furono le prime luci d'un giorno d'autunno in cui il sole s'affacciava<br />
carico di promesse che non sarebbero state mantenute. Una<br />
luce non calda ma incerta, debole per l'ora e minacciosa a causa<br />
del nuvolame lassù in cielo.<br />
La scena questa volta era la Canopea fitta di candide colonne a<br />
volte rastremate. Così fitta che, andando dalla Porta del Sole a<br />
quella della Luna, sembrava si attraversassero le fauci marmoree di<br />
un mostruoso cetaceo. Anche in quel sogno vi erano persone.<br />
Dapprincipio ebbe l'idea di uno sciame casuale che strisciasse fra<br />
grigiopallidi velami, poi si accorse che si trattava di una processione.<br />
Questa volta vi erano ancora alcune persone che aveva incontrato<br />
ad Alessandria o ad Agami, ma, mescolate ad esse, vi era al-<br />
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