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Testo - Antonio Ferrazzani

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Marco alle sue spalle - si imbatté in Almèk diretto verso il fronte<br />

mare.<br />

Era appena stato al Tourist Information Office, l'uomo gli disse.<br />

Aveva dovuto prendere del materiale per un viaggio che un<br />

suo cliente aveva in mente di fare. In quell'occasione andarono a<br />

bere una birra in un locale di una viuzza trasversale della Shari'<br />

Champollion, non distante dal luogo in cui si erano incontrati.<br />

Oltre a quello del territorio, e della terra in generale, il problema<br />

della storia era fra quelli che ossessionavano Almèk. Ne avrebbe<br />

parlato di frequente.<br />

Era sua convinzione che questo secolo, con i suoi cambiamenti,<br />

con gli assoluti sconvolgimenti di carattere politico che erano<br />

avvenuti in mezzo mondo, avesse visto alcuni popoli in un certo<br />

senso sottratti a se stessi. La Russia da zarista e cristiana era diventata<br />

comunista e atea per legge; la Cina era diventata maoista; l'Iran<br />

non era più Persia; l'Iraq s'era allontanato da ciò che era stato<br />

ai tempi dell'impero ottomano.<br />

E poi i cambiamenti che avvenivano proprio in Africa.<br />

Non mutamenti ma mutazioni. Ad Almèk questo secondo termine<br />

sembrava avere un maggiore potere di descrizione - e quindi<br />

di convincimento - circa la profondità a cui erano avvenuti i cambiamenti.<br />

“Circa la profondità che la lama del vomere aveva raggiunto<br />

nel corpo dei popoli. Nello sconvolgimento delle nazioni.”<br />

Gli stessi negri che pochi anni prima cacciavano il leone e la<br />

gazzella con arco e frecce, ora scaricavano addosso ai medesimi<br />

animali - si fa per dire - raffiche di fucile automatico.<br />

- Guardi una moderna cartina dell'Africa e la paragoni con una<br />

di cinquant'anni fa. Poche nozioni di storia e il ricordo di qualche<br />

contemporaneo genocidio basteranno a farle comprendere cosa<br />

voglio dire.<br />

La cosa non è terribile solo per quelli che rimangono uccisi.<br />

Tutti dobbiamo morire. E' che il presente con le sue brattee copre<br />

le spoglie del passato. Cancella la storia. Abrade le origini, le radici,<br />

laddove i popoli, e l'uomo in generale, hanno estremo bisogno<br />

del loro passato.<br />

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