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Testo - Antonio Ferrazzani

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Alla fine, fra spruzzi interdentali, colpi di glottide inseriti qui e<br />

lì, e l’asperrimo contatto di una lingua così spesso umida e “ripiegata<br />

su se stessa”, tutti apparvero felicemente soddisfatti. Anzi,<br />

ebbero la divertita sfrontatezza di farsela rileggere.<br />

Poi Pardis, anima dell’incontro, schizzò via. In banca c'era un<br />

cliente ad attenderlo. Gli affari sono affari.<br />

Quel pomeriggio si ritrovarono al Pastroudis, e Gaia fu molto<br />

cordiale, evidentemente trascinato dal buon umore che animava la<br />

compagnia. Nulla sospettando di quanto accadeva - di questo si<br />

poteva essere certi. Pensava di avere la situazione in pugno, oltre<br />

ad aver risparmiato diverse sterline. Per un tipo come lui era facile<br />

mettere tutto sotto controllo.<br />

Quindi fu fatta la copia sul dischetto, e un giovanissimo magrebino<br />

dagli occhi vivaci portò il misterioso quadratino di plastica<br />

nera a Fouad, il segretario-sciacquino dell’albergo. Trascorsi alcuni<br />

minuti, la lettera fu riconsegnata nelle mani di Gaia su carta<br />

intestata. Questi la guardò, ne scorse brevemente le poche righe<br />

con ignorante cecità, quindi la riconsegnò a lui per un veloce<br />

quanto conclusivo controllo. E lui, che di ripensamenti solitamente<br />

ne aveva parecchi per carattere, in quel caso non ne ebbe alcuno.<br />

Sguardò, sorrise soddisfatto alludendo all’ottima qualità della<br />

carta e alla buona stampa, quindi la riconsegnò a Gaia che con<br />

puntigliosa cura la firmò, la piegò, e la infilò in una busta su cui<br />

vergò con silenziosa attenzione e grafia magniloquente il nome del<br />

destinatario.<br />

Quando fu tutto pronto, Mustafà fu chiamato. Sì, stava per<br />

andare all'aeroporto. Gaia prese una sterlina egiziana e la passò al<br />

giovane incredulo di tanta generosità dicendogli di fare in fretta. E<br />

tutti rimasero in fremente attesa - per motivi diversi - che Mustafà<br />

inforcasse la bicicletta e si allontanasse cigolando nel traffico che,<br />

data l'ora, s’infittiva sempre più.<br />

Scomparve presto il giovane, troppo presto perché gli autori<br />

della burla davvero si godessero il compiersi del destino di Gaia,<br />

che tra poco sarebbe stato sommerso dai parenti testé caldamente<br />

invitati a trascorrere qualche settimana di vacanza nella di lui villa<br />

a Kafr-el-Dawar, in compagnia di un ringalluzzito Cesar a cui era-<br />

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